“Con dispiacere apprendo la notizia che si è spento, all’età di 107 anni, il Maestro Gillo Dorfles, anima pulsante della critica, padre della storia dell’arte e mio caro amico”. Queste le prime parole a caldo di Salvo Nugnes, manager della cultura e Presidente di Spoleto Arte, dove Dorfles era di casa sin dal 2012.
Nutritissima l’opera intellettuale di Dorfles che amava spesso “disorientare” con riferimenti e concetti sicuramente non alla portata di tutti, ma che rappresentavano solo un piccolo ostacolo alla voglia di conoscere, per non lasciare insoddisfatta la curiosità. Ricordiamo il famoso Horror Pleni del 2008, un saggio critico, quasi un oracolo, sull’eccesso di comunicazione e informazione quotidiana. Ma anche la fantastica mostra nel 2017 alla Triennale di Milano dal titolo apparentemente criptico VITRIOL, disegni di Gillo Dorfles 2016 ( Vitriol non è altro che il famoso acronimo rosacruciano Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem).
Ed è proprio a Spoleto che tutti lo ricordano quella famosa estate del 2012, la sua prima da protagonista in terra Umbra, quando con Vittorio Sgarbi prese parte all’inaugurazione della mostra curata dal Vittorio Nazionale a Palazzo Racani Arroni. Una estate rovente per lo scandalo della statua a misura d’uomo messa proprio nell’androne del palazzo a ridosso dell’ascensore che portava alle sale superiori, opera del russo Michail Misha Dolgopov, che rappresentava un uomo dalle sembianze vagamente attribuibili a Silvio Berlusconi, nell’atto di ricevere una fellatio da una non precisata signora.
L’opera, se così si può definire, fu contestata dallo stesso Sgarbi che pare non ne sapesse molto della scelta fatta da Dolgopov, arrivando a censurarla con un foulard, atto quasi disperato.
Ricorda ancora Salvo Nugnes, “Ogni anno, il 12 aprile, andavo a trovarlo presso la sua abitazione milanese per celebrare il suo compleanno. Gli portavo una torta con le candeline da soffiare e una bottiglia di Cannonau. Gillo apprezzava molto e mi raccontava aneddoti divertenti e curiosi sulla sua vita. Trascorrevano le ore e non mi accorgevo del tempo che passava. Gillo è stato un grande Maestro di Cultura e di Vita. Ha attraversato un intero secolo con sguardo fiero e curioso. Manca poco più di un mese al suo compleanno e quest’anno non sarò presente quando soffierà le candeline. Sarà in un’altra dimensione, la quarta con Lucio Fontana o quinta, o non so. Grazie Gillo, grazie di cuore”.
Riproduzione riservata
Foto: Tuttoggi.info (Carlo Vantaggioli)
Spoleto Arte