Divieto assoluto di installazione degli apparecchi da gioco anche in tutti i locali, spazi ed impianti di proprietà dell’Ente, oltre che in luoghi di cura, istituti scolastici, sedi e strutture universitarie, pertinenze di luoghi di culto e di aprire sale giochi a meno di 500 metri da scuole, luoghi di culto, centri di vario tipo frequentati da giovani, e dalla stazione di Fontivegge. Queste le due novità approvate a maggioranza dalla I Commissione comunale che sta aggiornando il Regolamento sui giochi.
“Abbiamo inteso individuare quale ulteriore luogo sensibile la stazione ferroviaria Perugia – Fontivegge – ha spiegato l’assessore Cristina Casaioli – in relazione al considerevole afflusso di utenti di ogni età nell’arco della giornata e alle esigenze specifiche di tutela della sicurezza urbana dell’area. Riteniamo, infatti, che questa sia un’area particolarmente delicata che richiede un’attenzione specifica ed una progettualità mirata che, non a caso, è già in corso dall’inizio del mandato”.
Date queste regole generali, è fatta salva, in ogni caso, la possibilità per la giunta, con proprio provvedimento motivato, di individuare ulteriori luoghi sensibili tutelati ai sensi dell’articolo 10, tenuto conto dell’impatto dell’attività di gioco sul contesto urbano e sulla sicurezza di aree specifiche nonché di eventuali problematiche di viabilità, inquinamento acustico e disturbo alla quiete pubblica.
Dal punto di vista tecnico, nel regolamento sono stati attuati i principi relativi alla semplificazione delle procedure amministrative di autorizzazione previsti dalla normativa nazionale (legge finanziaria 2006, legge di stabilità 2013 e decreto del Ministero dell’economia e finanze del 2011). Per ciò che concerne la legge regionale del 2014, oltre alle distanze ed al tema dei luoghi sensibili di cui già si è detto, è stata recepita nel regolamento (art. 14) la nuova disciplina in tema di orari delle sale giochi.
La fascia oraria ordinaria di attività delle sale giochi è fissata dalle ore 10 alle ore 01. del giorno successivo. E’ previsto, comunque, che il Sindaco con propria ordinanza possa limitare l’orario di funzionamento degli apparecchi con vincita in denaro eventualmente installati all’interno delle sale giochi, per esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica Si demanda, inoltre, al sindaco di fissare gli orari della attività di raccolta scommesse e delle sale VLT e delle sale bingo, cioè di quegli esercizi dediti al gioco autorizzati dalla Questura.
Aprendo il dibattito, l’esponente 5 stelle Stefano Giaffreda ha fatto presente che vi sono esercizi che continuano a consentire l’utilizzo della macchinette da gioco ben oltre l’orario massimo consentito, ossia l’una di notte. Dunque è opportuno informare adeguatamente la cittadinanza dell’esistenza delle regole presenti nel regolamento ed uniformarle per tutti i locali affinché non si diffonda la ludopatia soprattutto negli orari notturni che sono quelli più critici.
La dott.ssa Alessandra Epifani ha riferito che nel regolamento sono previste tre fattispecie. Per le sale giochi è stato mantenuto (art. 14) l’orario di apertura ordinario, ossia dalle 10 di mattina all’una di notte. Per le Vlt si prevede invece che il sindaco con ordinanza possa fissare orari di utilizzo anche inferiori sempre nell’ambito della alla fascia ordinaria 10-una di notte. Infine per l’utilizzo dei giochi con vincita in denaro presenti nei bar e simili l’orario consentito è dalle 10 di mattina alle 24. Anche in quest’ultimo caso, come in tutti gli altri, vi è facoltà del sindaco di emettere ordinanze specifiche nei casi di necessità riducendo gli orari.
Secondo Cristina Rosetti è fondamentale il tema dei controlli perché emergono in città tantissime violazioni delle regole sia per ciò che concerne le sale giochi-slot sia per ciò che riguarda la somministrazione di alcolici ai minori. La capogruppo ha riferito che in tema di tutela della salute dei cittadini il Comune ha competenze specifiche e, dunque, deve esercitarle fino in fondo (compresa la materia della ludopatia) lasciando alle altre forze dell’ordine di svolgere le competenze in altri settori. Rosetti ha evidenziato che per loro conformazione le slot sono tutte tracciabili; pertanto, al di là dei controlli fisici, è possibile accertare le violazioni degli orari da “remoto”. Per questo ha sollecitato in tale senso la sottoscrizione di una convenzione/protocollo con i Monopoli di Stato cui i dati delle slot pervengono in tempo reale.
La vice Comandante Antonella Vitali ha riferito che, ex lege, le competenze riservate alla polizia municipale sono tantissime e devono essere tutte necessariamente svolte. Ciò si scontra purtroppo con l’annosa carenza di organico che ormai da tempo interessa il corpo perugino dei vigili. Di sicuro giunta e consiglio hanno facoltà di individuare tra le priorità di intervento dei vigili la lotta alla ludopatia ed i controlli sulle sale slot e sale giochi, ma tale attività non può diventare l’unica da esercitare, perché la polizia municipale non può abbandonare gli altri compiti istituzionali. Vitali ha comunque riferito che ad oggi non è possibile esercitare controlli da remoto e che dunque l’unica possibilità di accertamento resta l’accesso fisico.
Infine ha ricordato che in materia di slot e macchinette con vincita in denaro spettano alla polizia municipale competenze residuali essendo le principali appannaggio di altri (Guardia di Finanza, Questura, ecc.).
Piero Sorcini ha rappresentato che le carenze dell’organico dei vigili sono ormai annose, risalendo ad almeno 20 anni fa. Si tratta di un problema evidente tenuto conto dell’estensione del territorio perugino e delle tantissime competenze affidate alla polizia municipale.
L’esponente del Pd Tommaso Bori ha ricordato come la presenza di una sala scommesse nella zona di Porta Pesa, vicino alle scuole, sia stata scongiurata grazie all’azione del Pd. Ed ha invitato pertanto l’amministrazione comunale ad impegnarsi concretamente nella lotta alle ludopatie.
La pentastellata Rosetti ha presentato un emendamento sull’art. 10, chiedendo di inserire tra i luoghi sensibili (per il rispetto delle distanze) oltre alla stazione di Fontivegge anche quella di Ponte San Giovanni. Ma l’assessore Cristiana Casaioli ha riferito, a tal proposito, che in giunta era stata avanzata questa possibilità, poi espunta da testo per motivi sia tecnici che di legittimità. In ogni caso l’emendamento è stato respinto con tre contrari (maggioranza), un astenuto (Fronduti) ed un favorevole (Rosetti).