Sciopero trasporto pubblico locale, in Umbria adesione massiccia - Tuttoggi.info

Sciopero trasporto pubblico locale, in Umbria adesione massiccia

Redazione

Sciopero trasporto pubblico locale, in Umbria adesione massiccia

Sindacati preoccupati chiedono garanzie alla Regione "C’è il rischio che centinaia di posti di lavoro vengano messi in discussione"
Gio, 25/07/2019 - 08:28

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“I primi dati sulle adesioni allo sciopero del Tpl in Umbria, che si è sommato allo sciopero nazionale dei trasporti, dicono di un’adesione massiccia, a testimonianza della compattezza dei lavoratori umbri contro i tagli imposti dalla Regione che hanno ricadute pesantissime sull’occupazione e sul servizio, i particolare per le fasce più deboli della popolazione”.

Sono soddisfatti i sindacati dei trasporti dell’Umbria, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Orsa e Ugl, per la risposta che è arrivata dai lavoratori nel giorno dello sciopero, che in Umbria ha interessato tutti i settori del trasporto (escluso il trasporto aereo che sciopererà venerdì) ed in particolare il Tpl, con 4 ore di stop dalle 17.30 alle 21.30.

Per quanto riguarda Busitalia, i dati (non definitivi, a sciopero ancora in corso) descrivono un’adesione del 90% in provincia di Terni e di circa l’85% in provincia di Perugia, con la stragrande maggioranza del servizi quindi fermi. E a sostegno dello sciopero i sindacati, insieme a un centinaio di lavoratori (ma c’erano anche studenti e semplici utenti allarmati dai tagli) hanno manifestato a Perugia, in piazza Italia, sotto la sede della Regione.

“Siamo qui per ribadire che i tagli devono rientrare – hanno spiegato i segretari delle sigle sindacali – e non ci bastano le rassicurazioni, peraltro ambigue, dell’assessore Chianella a mezzo stampa. Chiediamo l’immediata apertura di un confronto ufficiale con le rappresentanze dei lavoratori e garanzie concrete sul ripristino di tutti i turni, anche perché se finora grazie alle ferie dei lavoratori si è riusciti a gestire la situazione, presto questo non sarà più possibile e c’è il rischio che centinaia di posti di lavoro vengano messi in discussione. In mancanza di risposte concrete la mobilitazione proseguirà con nuove iniziative di sciopero”.

Ad aderire allo sciopero regionale, ma non a quello nazionale, la Orsa trasporti. “Il problema – spiegano dalla segreteria regionale – non riguarda gli attuali tagli estivi, che indubbiamente fanno scaturire criticità ai danni dei cittadini e dei lavoratori coinvolti (comunque limitati nel tempo e quindi gestibili), bensì i tagli strutturali annunciati. Tagli che ammonterebbero a circa il 15% del servizio. Il TPL erogato al netto dei tagli su gomma costa alla collettività umbra circa 62 milioni di euro, nel 2020 dovrebbe scendere a 52 milioni di euro divenendo di fatto l’importo dei servizi da sottoporre a gara a fine 2020. Questo determinerà una inevitabile contrazione del servizio erogato e di occupazione nel settore. Tagli occupazionali che si potranno gestire in Busitalia in maniera soft grazie alle dimensioni aziendali (blocco del turnover e ricorso al fondo o a trasferimenti presso altre sedi) ma nel settore privato comporteranno licenziamenti o non riconferma dei contratti, se a tempo determinato, se non addirittura mettere in discussione l’esistenza stessa di alcune micro-aziende.

Come ORSA Trasporti siamo consapevoli che il servizio offerto alla cittadinanza debba essere migliorato e razionalizzato, ma per far questo è necessario che tutti gli attori del settore: lavoratori, imprese di trasporto e amministratori locali e regionali che ricordiamo sono i committenti del servizio possano confrontarsi in un quadro di regole certe che consentano una sana programmazione e non l’uso del machete per far quadrare i conti.

In ultimo ci sia consentito esprimere un auspicio. Questa vertenza sindacale non deve divenire terreno di scontro politico ad uso “della nuova stagione politica in Umbria” e nessuno si deve sentire deresponsabilizzato nel ricercare soluzioni, i cittadini e i lavoratori del settore non lo capirebbero e non se lo meriterebbero. Lavoratori che vorremmo ricordare negli ultimi 7 anni sono stati coinvolti da altre 3 crisi del settore:

2012 – Azienda Regionale dei trasporti (Umbria Tpl e Mobilità Spa) – crisi finanziaria –
2017 – Umbria TPL e Mobilità Spa – difficoltà a corrispondere gli stipendi –
2017 – Chiusura al servizio commerciale dell’intera Infrastruttura Ferroviaria (ad oggi ancora chiusa per circa il 60%).

Crisi gestite dai lavoratori e dai loro rappresentanti con senso di responsabilità evitando di cadere in soluzioni populistiche non consone alla delicatezza delle situazioni, ora ci auguriamo che tutti i soggetti coinvolti dimostrino il medesimo senso di responsabilità e unità di intenti per la soluzione della crisi. Unione di intenti dimostrata oggi dal mondo sindacale che pur in presenza di uno sciopero nazionale non condiviso da tutte le sigle sindacali (noi non aderiamo) non ha impedito alle stesse di affrontare unitariamente la crisi regionale”.

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