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Sciopero lavoratori Gesenu: stanotte la serrata. “Responsabilità anche del comune”

Ale. Chi.

Fit-Cisl e Uil si sono incontrati questa mattina a Perugia per parlare della condizione dei lavoratori dipendenti della GE.SE.N.U., la società per azioni a capitale misto pubblico e privato, appaltatrice su Perugia e su alcuni comuni limitrofi della progettazione e della gestione dei servizi di igiene urbana. Questa notte i lavoratori incroceranno le braccia, per protestare contro le loro condizioni di lavoro. A proclamare lo sciopero Fit-Cisl e Uil, ma i sindacati si mostrano aperti verso chiunque voglia aderire alla serrata.

“Non é una questione di tipo economico”, dichiarano all'unisono le sigle, che tengono a sottolineare che “sul tavolo non vi è nessuna richiesta sindacale di salario aggiuntivo, ma la salvaguardia di quello già esistente, frutto del Ccnl e degli accordi di secondo livello raggiunti negli anni scorsi e garantiti dalla base d'asta della gara, oltre alle condizioni di lavoro, quindi, della salute e della sicurezza, degli operatori, nonchè del sistema di relazioni sindacali previsto dal Ccnl, oltre agli standard di servizi erogati”. I sindacati lamentano la precarietà dei contratti di lavoro in cui versano soprattutto i giovani nuovi assunti. “Il sindacato ha tanta pazienza, nonostante non ci siano state risposte da parte dell'azienda ai tavoli di negoziazione” – continuano “ma chiediamo riconoscimento per questi ragazzi”. Il problema riguarderebbe circa 50 persone. Ma non è solo questo a non andare per il verso giusto: per i sindacati manca l'adeguamento degli organici, il riconoscimento degli accordi vigenti di secondo livello per i neo assunti, “già fortmente penalizzati dalle nuove forme di assunzione previste dal mercato del lavoro”, non c'è rimodulazione dei nastri lavorativi, con forti ripercussioni negative su carichi di lavoro e, quindi, su sicurezza e salute per i lavoratori. Ed infine manca una vera programmazione per quanto riguarda il trasporto dei rifiuti lavorati presso l'impianto di Ponte Rio verso la discarica di Borgo Giglione “unica al servizio dell'Ati2 dopo la cessazione di quella di Pietramelina”.

“Grave l'atteggiamento di GE.SE.N.U.” – A fronte delle condizioni dei lavoratori, le sigle sindacali lamentano l'assunzione da parte dell'impresa di “ben sei figure nuove tra quadri e dirigenti, oltre al raddoppiamento del numero di dirigenti già esistenti, che non hanno competenze nel settore dei rifiuti, ma provengono da altre realtà lavorative”. L'azienda vorrebbe poi ridurre le giornate lavorative a cinque, escludendo dunque il sabato. “Non è il momento di aumentare i costi per i cittadini”, dice Qualatrucci di Cisl, “e ci scusiamo con loro per i disservizi che potrebbero provenire da questo sciopero. Ma l'azienda non si mette al tavolo per trovare nuovi accordi, e noi non abbiamo i mezzi per garantire un buon servizio”.

Il bando di gara – Un'ulteriore precisazione: “la raccolta differenziata dovrebbe essere conveniente, non solo a livello ambientale” spiegano dal sindacato, “ma l'impegno dei lavoratori, che devono raccogliere i rifiuti manualmente, è maggiore. Il guadagno è nello smaltimento, e dovrebbe riguardare anche il riciclaggio di materiali come la plastica. In realtà, al momento, non esiste molta possibilità di rivenderli. Il bando di gara di due anni fa, inoltre, prevedeva già una previsione di spesa. Non era previsto il servizio notturno. Ecco perchè noi crediamo che si faccia cassa sempre sui lavoratori, esposti a rischi salutari e al contatto continuo con rifiuti, bottiglie, siringhe”.

La responsabilità del comune – “Il comune di Perugia, in quanto committente e socio per il 45% di GE.SE.N.U. dovrebbe essere organo di controllo: eppure è poco presente, anche nell'organizzazione dei consigli di amministrazione. Rimangono poi poco chiari i rapporti con le consociate GSA e SECI”.

Quella di stanotte, concludono, potrebbe essere solo la prima giornata di sciopero.

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