I primi a scendere in piazza sono stati i Cobas di Terni che hanno dato pieno appoggio alla mobilitazione degli studenti di oggi contro quella che il sindacato ha definito “la mala scuola di Renzi“. I Cobas denunciano in particolare: “la negazione del diritto costituzionale ad una scuola pubblica, gratuita e finanziata dallo Stato; il permanere di flussi sempre più̀ consistenti di finanziamento pubblico alle scuole private, in deroga all’art. 33 della Costituzione; l’estensione dell’obbligo della formazione scuola/lavoro, che fornisce manodopera gratuita alle aziende dietro il falso pretesto di facilitare l’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro; la riduzione degli spazi di democrazia e confronto negli organi collegiali scolastici, con l’ulteriore accentuazione del ruolo autoritario del dirigente scolastico/manager e l’inefficienza crescente del sistema dell’istruzione introdotta dalle logiche del risparmio“.
Sul piede di guerra anche Cgil, Cisl e Uil, compatti contro la legge Fornero. I sindacati hanno organizzato una manifestazione di fronte alla Prefettura per le ore 17.00 per chiedere la salvaguardia dei lavoratori esodati e per abbassare l’età pensionabile “con una vera flessibilità in uscita“.
Manifestazione di protesta in arrivo anche per i lavoratori della Provincia di Terni. Le Rsu hanno deciso di proclamare uno sciopero di due ore per venerdì 16 : “Abbiamo chiesto al Presidente Marini – dice la coordinatrice della rsu Cristiana de Angelis – un continuo impegno alla Regione per le risorse necessarie sia per le funzioni delegate che per i dipendenti trasversali e di redigere al più presto la nuova dotazione organica dell’ente di area vasta”