Categorie: Economia & Lavoro Umbria | Italia | Mondo

Sciopero degli ‘invisibili’ | Lavoratori servizi, pulizie, turismo fermi anche in Umbria

Lo sciopero di domani interesserà anche in Umbria migliaia di lavoratrici e lavoratori che troppo spesso sono invisibili ai nostri occhi, ma senza i quali non saremmo in grado di soddisfare bisogni imprescindibili, connessi per esempio alla salute o all’istruzione dei nostri figli e ad altri aspetti fondamentali della nostra vita quotidiana”. Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria, esprime così la solidarietà e il sostegno di tutto il sindacato ai lavoratori dei servizi, delle pulizie, degli appalti, delle farmacie private, del turismo e del comparto termale che, domani, venerdì 6 maggio, saranno chiamati ad incrociare le braccia per chiedere il rinnovo dei propri contratti di lavoro, scaduti in alcuni casi da molti anni. Domani 6 maggio, la contestazione sbarcherà anche in Umbria, con appuntamento tra le 7 e le 9 nelle mense scolastiche di Perugia, tra le 9 e le 11 all’ospedale di Perugia, di Foligno, Branca e Castiglione del Lago, mentre dalle 12 alle 14 alla mensa di via Pascoli a Perugia.

“Si tratta di lavoratrici e lavoratori che operano in settori strategici per l’economia del nostro Paese e rappresentano una componente rilevante del Pil anche nella nostra regione – continua Sgalla – basti pensare al turismo, ma anche al grande universo degli appalti pubblici e privati. Sono donne e uomini che svolgono lavori importanti – insiste il segretario Cgil – come ad esempio la refezione e la pulizia nelle scuole, negli asili e negli ospedali, nonché prestazioni attinenti alla salute delle persone. Ma molto spesso  – prosegue Sgalla – sono costretti ad operare in condizioni estremamente difficili: orari impossibili, luoghi di lavoro deserti, ritmi spesso insostenibili per stipendi da fame, che non raggiungono quasi mai i mille euro mensili. Il tutto – conclude il segretario Cgil – rischiando spesso di compromettere anche la propria sicurezza. Ecco perché serve subito il rinnovo dei contratti, che restituiscano un po’ di dignità e di salario a queste lavoratrici e a questi lavoratori”.