Luca Biribanti
Dalle acciaierie di Viale Brin alla piazza, questo il percorso simbolico del corteo che questa mattina ha invaso le strade di Terni per lo sciopero generale della Cgil. Miglia di operai, con un'adesione di oltre il 70% su tutte le categorie, hanno testimoniato che l'iniziativa del sindacato di Susanna Camusso era sentita e condivisa dalla maggior parte dei lavoratori. A sfilare con i lavoratori anche la governatrice dell'Umbria, Catiuscia Marini (che a metà mattinata si è poi recata nell'orvietano per verificare le condizioni del territorio dopo l'alluvione, ndr), il sindaco di Terni, il sindaco di Narni, Amelia e Stroncone, a sottolineare il fatto che anche le istituzioni locali si sentono colpite dai tagli della spending review, per effetto dei quali molti servizi offerti ai cittadini non potranno più essere garantiti. Il tema dello sciopero non poteva che essere quello del lavoro, argomento che in Umbria è particolarmente delicato in questo momento, visto le oltre 100 vertenze aperte in tutta la regione. Scelto Terni come città “perchè è un esempio di come un Governo di tecnici, che sostiene la finanza e i banchieri – per usare le parole della Camusso – si lasci condizionare su scelte che dovrebbero essere fatte per difendere l'industria italiana e anche Europea. Anche l'Europa – ha continuato la Camusso – può sembrare piccola se confrontata col mercato globale e difendere l'industria italiana significa anche garantire all'Europa una competitività con realtà come India, Cina e Giappone. Il sito di Terni deve rimanere unito e non essere smembrato come si è ipotizzato nei giorni scorsi”.
Giornata di mobilitazione – “Oggi è una giornata europea di mobilitazione – ha detto la Camusso – e si rivolge a tutti i governi d'Europa e alla Commissione Europea. Le politiche adottate non garantiscono futuro e occupazione, questo è il tema della giornata di sciopero. Noi ci rivolgiamo al nostro Governo che sta seguendo una linea politica che ci sta portando alla recessione.
Ho scelto di essere a Terni perchè è una città simbolo dei problemi della politica economica europea; è una città siderurgica da sempre con un importantissimo stabilimento che produce acciaio.
Invece di salvaguardare il sito produttivo si è voluto assecondare il volere dei paesi più forti.
Anche per quanto riguarda la legge di stabilità (domani sarà discussa in aula, ndr), manca quello che invece bisognava garantire: più reddito e pensioni, per proteggere la fascia più debole del paese”.
Molto critico il segretario della Cgil nei confronti del Governo Monti: “Bisogna spostare la tassazione sui grandi patrimoni e sulle grandi transazioni finanziarie, noi ne possiamo più dell'austerità. Continuare a togliere occupazione vuole dire togliere dignità alle persone ridurre servizi. Siamo a un anno dall'insediamento del Governo Monti e facendo un bilancio possiamo dire che ha solo peggiorato le condizioni di lavoro. Una cosa buona che poteva essere fatta, la legge anticorruzione, è stata privata del blocco degli appalti al massimo del ribasso e non prevede il falso in bilancio”
La Camusso ha avuto parole dure anche nei confronti di Confindustria: “Invece di cercare di privatizzare quello che deve rimanere pubblico, Confindustria si preoccupi di dirci su come e come intende investire. Non c'è un imprenditore italiano che si faccia avanti e che voglia investire”.
Sul palco allestito a Piazza della Repubblica, particolarmente apprezzati sono stati gli interventi di Attilio Romanelli, segretario Cgil di Terni, che ha puntato il dito contro Cisl e Uil: “In questa giornata altri hanno scelto di ritirarsi e di nascondersi, ma la piazza è quella che risponde. Non sono particolarmente affascinato dai numeri di adesione, ma la risposta della piazza è quella che conta. La politica depressiva del governo offende e mortifica anziani e lavoratori”.
Mario Bravi, segretario regionale della Cgil, ha bacchettato Confindustria: “Cerca di privatizzare la sanità, ma qui voglio ribadire che la sanità non si tocca, deve restare pubblica. Confindustria si preoccupi piuttosto di creare lavoro; apriremo una Vertenza Umbria contro il Governo Monti e contro tutte quelle aziende che hanno un atteggiamento notarile. Noi siamo per l'Europa che lavora e del lavoro, non per quella dei banchieri e finanzieri che avviliscono la società”.
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