In seguito al provvedimento della giunta regionale (CLICCA QUI) che ha imposto il riordino delle comunanze agrarie di Afrile, Arvello, Capodacqua, Cariè, Casale, Cassignano, Collelungo, Forcatura, Morro Ravignano, Rio, Seggio, Sostino e Sant’Eraclio, imponendo alle stesse di costituirsi in ASBUC, alcune di loro hanno fatto ricorso al TAR. Lo stesso si è pronunciato in via preliminare (il 5 maggio 2016) fissando l’udienza ad ottobre 2016.
Subito dopo il pronunciamento però è scoppiata una nuova diatriba interpretativa, spia evidente del malessere e della tensione tra le parti. Alcuni soggetti in causa (i ricorrenti) sosterrebbero che il TAR avrebbe anche sospeso il provvedimento della giunta, altri (gli uffici regionali) invece, che il TAR ha negato la sospensiva chiesta dai ricorrenti. In una nota inviata alla stampa a firma di Mario Bartolini intervengono direttamente anche gli utenti, da subito i più battaglieri contro la determina di sciolgimento. “Gli utenti delle comunanze agrarie– sostiene la nota ricordando il recente percorso del ricorso al Tar- vorrebbero essere informati riguardo la sospensione o meno del provvedimento adottato dalla giunta regionale.”
In realtà il Tar dell’Umbria non avrebbe accolto la richiesta di sospensiva, secondo quanto è stato possibile verificare dallo stesso sito istituzionale della magistratura amministrativa. Avrebbe però accolto la misura della sollecita fissazione della discussione del merito, che dovrebbe quindi avvenire durante la prossima udienza, fissata ad ottobre.
Una questione comunque che, tra carte bollate e prese di posizione, non sembra potersi comporre in tempi rapidi.
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