Spoleto

Sciame di “mellifere” incazzate come api a Spoleto, il Beehotel era in overbooking

Il dramma si è consumato nel volgere di poche ore nella giornata del 13 aprile, dopo che nella tarda serata del 12, con il fresco della sera, i primi pullman di Apis Mellifere erano giunti a Spoleto attratte dalla clamorosa novità dell’inaugurazione di un Hotel interamente dedicato ai teneri, quanto preziosi, animaletti a strisce gialle e nere.

I fatti

Novelle Ape Maia, ronzanti di gradimento sincero ed allegro, dopo aver cantato per ore a scopo ricreativo “Quel mazzolin di fiori…”, le “mellifere” non vedevano l’ora di farsi una doccia nel polline del Beehotel di Spoleto, struttura a 5 Stelle promossa, manco a farlo apposta, dall’assessore dei 5Stelle Agnese Protasi, che travolta da un insolito destino nel rigor mortis dell’aprile spoletino, ha anche pubblicato uno spiegone di benvenuto per le bestioline in gita turistica.

Ma nella foga mielosa è uscito un post tutto appiccicaticcio tipo “Cicero pro domo sua”.

Massimo scandalo quando, nella tarda mattinata del 13 aprile, ancora non si vedeva l’ora di fare il benedetto check in nella nuova struttura alberghiera. Ed invece di un bel bus- navetta che avrebbe dovuto trasferire le apine a destinazione a Largo Moneta, sono arrivati due omaccioni in tuta gialla e pompa sfumacchiante a raggruppare le indifese turiste per dislocarle in altri territori.

Spiegazione ufficiale: “Spiacenti ma per un errore nel sistema delle prenotazioni il Beehotel è finito in Overbooking” (Più prenotazioni rispetto ai posti disponibili ndr.). E la pace sia con voi!

Poi dice che nascono i detti tipo “S’incazza come un’ape…”. Vorrei vedere voi se vi fosse capitata una disavventura simile.

Ma a Spoleto siamo pronti per il turismo mellifero?

La domanda è inevitabile. Volete il turismo nella “città amica delle api” che vive tutto l’anno, e siete convinti che l’accoglienza turistica è un vettore fondamentale dell’economia territoriale?

Volete che l’ambiente ne benefici insieme all’ecosistema magari bonificato, inclusa la buca di Poreta, le Cementerie, la ex-Pozzi e qualche altra schifezzuola lasciata in giro ??

E allora bisogna iniziare a perfezionare il reparto prenotazioni. Ci vuole un esperto alla Reception e non un assessore improvvisato che maneggia il miele e poi si lecca goloso le dita.

A Spoleto come è noto ci sarebbe una figura di prestigio che potrebbe rimettere le cose a posto e sarebbe un magnifico Direttore di Beehotel. Inoltre è anche un noto cacciatore di calabroni che con le api non vanno propriamente d’accordo. Un difensore della specie.

La calunnia

Malignamente, come sempre accade nella terra del sospetto e della chiacchiera condita, eccoti che qualche detrattore dell’ultimo minuto sospetta che dietro all’Overbooking del Beehotel ci sia la manina dell’esperto di cui sopra, che da tempo perorava la causa delle Acacie Rumene, piante da impollinazione adattissime come attrattiva golosa, per rimpolpare i flussi turistici spoletini. Per di più, Acacie da piantare su terreni franosi (ancora non ci diamo pace del perchè), tanto che pare ( si dice che…) il motivo del grande concentramento di apine di piazza della Libertà sia dovuto proprio all’Amministrazione “franosa”, dislocata poco più a monte, dove le Rumene avrebbero attecchito in profondità. Da qui a calunniare l’esperto il passo è breve, “lo fa per interesse personale, vuole il posto da direttore del Beehotel…”. E magari anche lo scranno di assessore… Linguacce!!

Di necessità virtù, sfruttiamo i pullover a righe

Bisognerà che il primo cittadino agreste, Andrea Sisti, trovi rapidamente una mediazione tra chi vuole il miele per uso personale e chi invece vorrebbe creare economia diffusa in questa città.

Suggeriamo un tentativo che si potrebbe rivelare fruttuoso, indossando senza soluzione di continuità uno dei suoi fantastici pullover a righe, pantaloni a quadretti e calze ancora a righe, magari del tipo più “optical” di quelli disponibili nel guardaroba, che spesso il sindaco ha già utilizzato con successo in qualche occasione ufficiale.

Dove non arriva la politica, magari fa breccia il fascino ammaliante della similitudine. Un apacchione reginetto fa il suo sporco lavoro, ma ottiene il risultato.

Anzi, per favore, è ora di mettere mano anche su tutte le cose inutili che disturbano il grande flusso di animaletti che ci potrebbe far arricchire in un amen. Basta insistere con il Festival, il Lirico, con l’arredo e il decoro urbano, le ristrutturazioni edilizie del centro storico, e la cultura come collante dell’azione amministrativa, le piramidi rovesciate e le azioni verticali e orizzontali.

Da domani tutti in periferia, nel grande west della dritta di Protte e ancor più giù, verso l’infinito di Cannaiola, a colonizzare territori inesplorati, con migliaia di arnie e Beehotel, Beebus, e Beefastfood.

E poi vediamo chi c’ha ragione. Una ape incazzata non la convinci facilmente, questo è sicuro.

E così, ora e sempre, mai più Strawberry fields forever…ma Acacie rumene forever come se non ci fosse un domani. In fondo ce lo meritiamo!!


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