Cronaca

‘Schiaffi’ e ‘mani’ di eroina e cocaina | In manette due spacciatori

Droga sulle strade di Perugia, spacciata a ‘clienti’ giovani e meno giovani che telefonavano ai loro ‘pusher’ di fiducia per ordinare “uno schiaffo”, o “una mano”, ossia 5 grammi di eroina, chiamata “la sporca”, o di cocaina, conosciuta come “la bianca”. Gli agenti della Squadramobile della polizia di Perugia, dopo indagini serrate, hanno assicurato alla giustizia e arrestato due noti spacciatori, entrambi cittadini tunisini di 46 e 48 anni, a seguito dell’emissione di due ordinanze di custodia cautelare.

Gli agenti erano da tempo sulle tracce di R. H. e N. R. B. A. (queste le iniziali dei nomi dei due arrestati), entrambi spacciatori molto attivi nel centro storico di Perugia. La polizia li aveva intercettati, anche telefonicamente, già dall’inizio dell’anno: l’indagine era infatti partita da un’altra misura di custodia cautelare nei confronti di una loro connazionale (J. A.) ed effettuata alla fine dell’anno scorso. J. A. aveva indicato R. H. come il suo fornitore.

R. H. era già noto alle forze dell’ordine per i suoi numerosi precedenti per spaccio, ed era già stato sottoposto a custodia in carcere poi trasformata in arresti domiciliari ed obblighi di dimora appena revocati. Un personaggio di spicco con ruolo gerarchicamente elevato, che aveva acquisito tale esperienza da non arrivare quasi mai a “toccare” personalmente la droga, incaricando connazionali nel provvedere alla distribuzione capillare sul territorio di spaccio.

All’esito dell’intercettazione, alla quale sono seguiti pedinamenti sequestri ed escussioni di testimoni assuntori, infatti, è emerso che lo stesso era molto attivo nei quartieri di Perugia (Monteluce) e Ponte San Giovanni. R. H. si serviva di alcuni connazionali già deferiti all’Autorità Giudiziaria, tra cui N. R. B. A., anche lui arrestato, attivissimo pusher agli ordini dell’ R. H..
Nel corso delle indagini sono stati monitorati vari viaggi di approvvigionamento di eroina sui quali sono ancora in corso accertamenti. Durante uno di questi, nel febbraio scorso, sono stati arrestati due corrieri ivoriani che, incaricati da R.H., trasportavano 45 grammi di eroina acquistata presumibilmente nella provincia di Roma.

L’attività di indagine ha comunque consentito di evidenziare che il R.H. era in grado di piazzare notevoli quantitativi di eroina e cocaina proveniente da vari canali, nell’ordine di quantità ammontanti ad almeno 100 grammi a settimana. Tale attività veniva ricostruita non solo attraverso le intercettazioni telefoniche ma anche dai sequestri e dalle successive escussioni che hanno fornito un quadro indiziario chiarissimo e hanno consentito di ricostruire “a ritroso” altri viaggi di rifornimento, tutti effettuati per consentire ad R.H. di proseguire nella sua florida attività di spaccioLa droga veniva venduta dopo un primo contatto telefonico a clienti tunisini, a loro volta spacciatori. Le consegne venivano poi effettuate sia dallo stesso R.H., seppur molto raramente, e regolarmente da N. R. B. A., insieme ad altri indagati.

Da notare che i pusher non spacciavano al dettaglio (a porzioni di un grammo a consumatori italiani), ma a connazionali a loro volta spacciatori (come si può dedurre dai quantitativi, mai inferiori a 5 grammi e spesso multipli di essi).
Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse nella tarda serata di martedì 12 luglio ed immediatamente eseguite. I due magrebini sono stati tradotti presso il carcere di Capanne.

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