Il ‘Comandante Schettino’ torna alla ribalta delle cronache. Questa volta solo musicali, però. E lo fa da protagonista, suo malgrado, del rap sociale di Enrico Lorea, in arte Kendan.
E’ infatti in uscita in questi giorni il nuovo singolo del rapper taranto-perugino, intitolato “Errare è umano. Abbandonare è Schettino” di cui oggi possiamo vedere solo una breve anteprima.
Di certo non lascia indifferenti l’uso, nei primi secondi del video, dell’audio originale del ormai tristemente famoso “Torni a bordo, cazzo” che riporta alla mente i concitati momenti di una tragedia ancora viva nella memoria e nelle emozioni.
Il testo denuncia “la responsabilità professionale e umana del comandante, giudicato colpevole in primo grado del naufragio della Costa Concordia e dell’abbandono dei passeggeri” dichiara lo stesso Kendal. Non bastassero la sentenza e la coscienza, a Schettino tocca oggi anche la morale di Kendan.
Il rapper, come si legge nella nota di presentazione, “non condanna l’errore umano, ma si concentra ‘sulla colpa dell’abbandono della nave prima del salvataggio dei passeggeri e sull’impunita sfacciataggine del comandante, che non ha esitato in seguito a tenere anche una Lectio Magistralis sulla vicenda’”.
Un’analisi che, di primo impatto, suona semplicistica e di facile presa. Speculazione un po’ kitsch e di cattivo gusto di un fatto di cronaca tremendo. Ma il ‘lancio’ a volte inganna.
Sembra comunque che le grandi domande della vita attanaglino la mente del rapper taranto-perugino: ‘Chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo? Ma soprattutto: chi è il colpevole?’
Il musicista non è infatti nuovo a esperienze di analisi sociale dell’attualità. Nel suo pezzo precedente, uscito a novembre dell’anno scorso, il 36enne tarantino prendeva posizione sulla questione “Perugia, capitale della droga” posizionandosi a strenua difesa della città che da oltre 20 anni lo ospita. Titolo dell’opera “Perugia, la capitale della …”. Ma poco sembrano aver potuto gli ammiccamenti del titolo e della clip, visto che il video, pubblicato su Youtube, ha collezionato in 5 mesi meno di 3.500 visualizzazioni. In quell’occasione al centro della ‘critica’ di Lorea erano finiti i mass media, rei a suo dire di esasperare e strumentalizzare i fatti di cronaca.
Non se ne abbia dunque il rapper se oggi raccoglie qualche recensione poco lusinghiera dai ‘tiranni’ dell’informazione, ai quali, poco coerentemente, si rivolge per ottenere promozione.