Prime schermaglie di campagna elettorale a Perugia, dopo l’ufficializzazione della corsa di Vittoria Ferdinandi per il centrosinistra. A rispondere direttamente alle sollecitazioni della Ferdinandi è arrivato un lungo post del sindaco uscente Andrea Romizi, ricondiviso anche dalla candidata del centrodestra, Margherita Scoccia. E a stretto giro la sponda di Andrea Fora, che per Perugia sosterrà il centrodestra.
“Onestamente non credo di meritare questo pensiero, né credo lo meriti la città“, dice Romizi in merito al pensiero di “Perugia città divisa e depressa” lanciato da Ferdinandi. “Perché se c’è un elemento che mi è stato trasversalmente riconosciuto è quello di aver riavvicinato l’amministrazione ai cittadini e con loro di aver riattivato processi virtuosi condivisi e nuove e rinnovate sinergie, con le quali in tante aree stiamo non solo curando antiche ferite ma valorizzandone potenzialità. Come non credo che questo giudizio se lo meritino le tante donne e i tanti uomini di buona volontà che in questi anni hanno lavorato con me raggiungendo risultati che sono sotto gli occhi di tutti e risultano essere misurabili con indicatori reali e in maniera oggettiva”. Nello specifico parla di bilancio risanato, gli investimenti nelle opere pubbliche, alla spesa sociale, la capacità “di recuperare la nostra storia e la nostra bellezza con l’Art bonus”. Oppure il turismo. “Una città perfetta? No. Ma una città che ha saputo rialzarsi e accompagnare questi processi che hanno portato scelte importanti e lavoro costante: certamente questo ha comportato fatica ma anche frutti nuovi e concreti che presto raccoglieremo. In questi anni posso aver commesso degli errori, ma sono stato costantemente mosso dall’idea di una comunità unita, coesa e matura. Capisco che in campagna elettorale tutto (o quasi) sia concesso, ma reputo che sia fondamentale non perdere mai di vista il confine fra propaganda e realtà”.
Sempre dai social, con un mezzo evidentemente sposato dal centrodestra, arriva la sponda di Andrea Fora che chiede di non “strumentalizzare le fragilità”, rivendicando anche il proprio impegno nel sociale. Così ricorda “La Bottega delle professionalità” a Ponte della Pietra: “senza nessun sostegno pubblico ogni giorno oltre 30 ragazzi disabili o con disturbi dell’apprendimento frequentavano percorsi formativi per poi essere inseriti al lavoro in azienda. Girammo l’Italia per diffondere quella che fu ritenuta una buona prassi a livello europeo. Sono passati quasi 30 anni da quelle prime entusiasmanti esperienze che vissi da operatore sociale “alle prime armi””. E quindi il nocciolo della polemica: “Tra le prime dichiarazioni della coalizione di sinistra che si candida per governare Perugia è stato detto che la nostra città è spaventata e frammentata e lascia indietro gli ultimi. Non si esprime così un giudizio solo su Andrea Romizi ma anche sulle migliaia di operatori e associazioni con cui dialogo ogni giorno, i servizi che lavorano sul territorio, le assistenti sociali, le tante persone impegnate nel sociale. A Perugia abbiamo bisogno di idee, di progetti, di proposte per rendere la nostra città sempre più inclusiva e in grado di saper leggere i nuovi disagi adolescenziali, le nuove fragilità. Non abbiamo bisogno di urla e contrapposizioni. Non abbiamo bisogno che si faccia delle fragilità l’ennesima arma di contrapposizione politica. Non abbiamo bisogno che vengano strumentalizzati i più deboli. Non abbiamo bisogno che la sinistra rivendichi la “superiorità morale ed etica” degli anni 60. La fragilità non ha colori politici e non appartiene a nessun partito la sua difesa”.
Nel suo primo giorno da candidata ufficiale, intanto, Vittoria Ferdinandi prepara lo staff e lascia “Numero zero” per metterlo a riparo da strumentalizzazioni di sorta. Numero Zero – informa il profilo del ristorante è “in carico all’Associazione RealMente, che ha alle spalle la Fondazione la Città del Sole, che porta avanti da 25 anni progetti innovativi in Psichiatria nella città di Perugia e che è una delle realtà virtuose di cui l’Umbria può farsi vanto”. E sulla Ferdinandi: “Non appena ufficializzata la candidatura Vittoria ha richiesto un periodo di aspettativa non retribuita fino al termine del percorso elettorale – scrive sui social Numero Zero – Sappiamo che lo ha fatto con estrema sofferenza, visti i suoi rapporti di affetto profondo con tutti i membri dello staff del ristorante, ma l’organizzazione che sta dietro al progetto le ha comunque permesso di fare questo passo con serenità, certa che continueremo regolarmente a portare avanti il lavoro fatto insieme fin ora“.