Carlo Ceraso
Giada Martinetti
Saranno processati dalla stessa Quintana. I condannati in primo grado a seguito dell’operazione dei Nas ribattezzata “Zodiaco” – che ha portato a smascherare un vasto utilizzo di sostanze dopanti nei confronti dei cavalli impegnati nella Giostra (l’edizione era quella del 2006) – dovranno comparire nei prossimi giorni davanti alla Commissione giustizia e disciplina dell’Ente Giostra. La struttura presieduta da Domenico Metelli ha deciso, finalmente, di attivarsi di fronte a questo scandalo che ha gettato una cupa ombra sulla kermesse e sulla stessa città di Foligno. Di ieri la decisione, presa all’unanimità, destinata a gettare nel dimenticatoio le dichiarazioni proprio di Metelli il quale, all’indomani della sentenza (19 settembre), si era detto “solidale con i condannati”.
Il processo – a presiedere la Commissione è stato chiamato l’Avvocato Luciano Cicioni che ha già cominciato a raccogliere la copiosa documentazione relativa al processo concluso dal Tribunale di Perugia: sentenza, intercettazioni, decreti di rinvio a giudizio, insomma tutto il necessario per ricostruire l’inchiesta. Ad annunciarlo, come detto, è stata la stessa Quintana: “Il presidente, i magistrati ed i priori hanno deciso di adottare all'unanimità provvedimenti nei confronti dei soggetti coinvolti penalmente. Una decisione – scrivono dal Comitato Centrale – dolorosa che richiama i solidi principi morali su cui si fonda la Quintana e tutte le attività dei suoi associati. Prendiamo le distanze in modo netto ed inequivocabile dai due veterinari coinvolti nell'ambito dell'operazione Zodiaco. Il deferimento dei soci, decisione che viene presa non senza amarezza da parte dell'Ente, si rende necessario in base all'articolo 1 del Regolamento giustizia e disciplina e apre un procedimento, per altro sollecitato da alcune delle persone coinvolte (come il priore Ballanti, n.d.r. clicca qui con il testo integrale delle intercettazioni), che permetterà loro di chiarire la loro posizione attraverso un ulteriore confronto teso ad accertare le eventuali rispettive responsabilità. Prendiamo atto dell'imbarazzo che si è venuto a creare intorno alla manifestazione e, di conseguenza, alla città di Foligno. Una circostanza, questa, di fronte alla quale i dirigenti della Quintana si assumono la responsabilità di stringere ancora di più le maglie della rete di controllo, perché nessun dubbio, neppure il più piccolo, può essere tollerato rispetto all'impegno che l'Ente ha profuso e continuerà a profondere nella tutela e salvaguardia degli uomini e degli animali protagonisti di una festa straordinaria come la Giostra della Quintana”. Della giuria, oltre a Cicioni, fanno parte gli avvocati folignati Anacleto Alimenti e Guido Bacino, anche se quest'ultimo verrà sostituito in quanto difensore di uno dei protagonisti della brutta vicenda.
Lettera al Ministero – ma l’intervento dell’ente non si limita a questo. Anzi, proprio per assicurare ogni garanzia, ha deciso di coinvolgere le autorità pubbliche. A breve sarà infatti inviata una lettera al “Ministero della salute per ribadire la congruità dell'intero regolamento con le norme vigenti e per chiedere chiarimenti sulla posizione da assumere, alla luce anche dell'Ordinanza Martini, nei confronti dei cavalieri condannati che dovessero chiedere l'iscrizione alla Giostra del 2012, rimettendosi completamente alla decisione del competente ministero”. Una “mossa” ineccepibile e che potrebbe dare i suoi frutti.
Il silenzio della Brambilla – chissà che le recenti iniziative siano destinate a far rivedere le posizioni della ministra Brambilla che la scorsa estate aveva negato il sigillo di Patrimonio d’Italia alla manifestazione folignate. Tutoggi.info ha nuovamente tentato di intervistare la ministra, ma ancora una volta – nonostante la cortesia della portavoce, la dottoressa Bonura – la titolare del dicastero del Turismo ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Eppure, di fronte allo scandalo delle intercettazioni (anticipato da Tuttoggi.info e Corriere della Sera) e al conseguente rimbalzo mediatico sui Tg nazionali, si era subito affannata a dire la propria, puntando l’indice contro l’ente folignate. Ma lì, forse, c’era l’Italia intera a guardarla. Poco male, tanto spetterà al prossimo Ministro rivedere la concessione o meno del prestigioso riconoscimento da parte del dicastero del Turismo.
La difesa della Quintana – Il Comitato centrale ha comunque voluto ribadire la propria estraneità ai fatti giudicati dalla magistratura: “dal 2000 – si legge – la nostra manifestazione si è dotata di un regolamento all'avanguardia sul controllo e la tutela della salute del cavallo. L'Ente Giostra per primo ha dedicato dunque tanta attenzione al problema dei cavalli impiegati nella gara. La tutela ed il rispetto per il cavallo, dunque, costituiscono concretamente il principio etico alla base della nostra gara che, senza tema di smentita, è stata la prima ad adottare un regolamento estremamente rigido preso poi a modello dal Ministero della salute e da tante altre manifestazioni. La Quintana traccia davvero una linea di demarcazione da altre manifestazioni che coinvolgono gli equidi ed ha voluto tradurre il profondo amore verso i cavalli in norme certe, rigide ed inequivocabili. Il Regolamento, continuamente aggiornato, prevede la costituzione di una Commissione veterinaria, certificata e presieduta dal professor Marco Pepe dell'Università degli Studi di Perugia. La Commissione ha come struttura di riferimento la Facoltà di veterinaria dell'Università degli Studi di Perugia ed ha come compito anche quello di giudicare se i cavalli delle scuderie rionali siano idonei alla competizione attraverso le previsite. Della commissione fa parte dal 2000 il presidente della sezione Enpa di Foligno. Tutti i cavalli dei 10 Rioni vengono previstati 40 giorni prima della competizione ed è facoltà della Commissione richiedere ulteriori visite e controlli anche per l'individuazione di eventuali sostanze proibite. Quindi, i cavalli della Quintana sono sempre controllati e la Commissione può chiedere visite aggiuntive qualora sorgano dubbi sullo stato di salute degli stessi. Estremamente rigido pure il controllo sulle sostanze proibite che si basa sulla qualità e non sulla quantità. Infatti, si considera sostanza proibita ogni sostanza, o metabolita di essa, rinvenuta nell'organismo dell'animale. La metodica di ricerca delle sostanze proibite è quella dell'analisi pre-gara con tecnica immunoenzimatica (ELISA) e dell'analisi post-gara, con il controllo del sangue sempre su tutti i cavalli, effettuata nei laboratori ASSI – EX UNIRE – di Milano. Inoltre possono essere richiesti, su qualsiasi cavallo, ulteriori accertamenti prima, durante e subito dopo lo svolgimento della Quintana. Successivamente il regolamento ha previsto che anche in occasione delle prove libere vengano sorteggiati alcuni cavalli per essere sottoposti a controllo antidoping. In caso di infortunio, le norme dell'Ente Giostra prevedono anche il trasporto e la gestione del cavallo privando il proprietario dell'animale di qualsiasi facoltà di scelta. La collaborazione con l'Università degli Studi di Perugia permette che la chirurgia veterinaria provveda a garantire la disponibilità a ricevere cavalli infortunati durante la Giostra della Quintana, mettendo a disposizione il settore di diagnostica per immagini, la traumatologia e la chirurgia d'urgenza. Norme precise riguardano anche i cavalieri che la mattina prima della Giostra vengono sottoposti ad alcoltest effettuato dagli agenti della Polizia di Stato, così come stabilito dall'Ordinanza Martini. Si tratta, dunque, di un regolamento puntuale che, come si evince, prevede ogni situazione che possa mettere a repentaglio la salute dei cavalli. Al Comitato centrale preme sottolineare come, oltre alle conversazioni telefoniche di cui si è tanto parlato, nella sentenza del Tribunale venga dato ampio riconoscimento all'Ente Giostra per essersi dotato di un regolamento antidoping: “La competizione – scrive il giudice – è disciplinata da un rigoroso regolamento di gara e, soprattutto, da un rigoroso regolamento antidoping, con tanto di commissione veterinaria nominata per i prelievi e per i controlli, con tanto di utilizzo del laboratorio di UNIRElab, a cui vengono inviati i campioni prelevati sui cavalli che partecipano alle competizioni, e con tanto di coinvolgimento del Centro di studio del cavallo sportivo dell'Università di Perugia nei controlli antidoping effettuati prima e dopo ogni competizione”. Dalla stessa sentenza si evince il comportamento irreprensibile e severo del presidente della Commissione veterinaria, professor Marco Pepe, a cui l'Ente ha affidato dal 2000 il compito di vigilare sul pieno rispetto degli stessi regolamenti. Ma accanto al freddo corpo normativo, c'è, per fortuna, l'enorme passione del popolo della Quintana e, soprattutto, l'amore per il cavallo che davvero si eleva sopra a tutto. Ciò premesso e avendo atteso che la sentenza di condanna in primo grado relativa ad alcuni soci della nostra manifestazione venisse depositata, i vertici dell'Ente sono stati impegnati in questi giorni in un “Direttivo aperto” per ponderare ogni singolo aspetto di una vicenda che ha purtroppo generato un'immagine distorta della Giostra della Quintana”.
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