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Scandalo politiche agricole, l'inchiesta punta su Todi e Norcia

Sara Minciaroni

C'è anche l'Umbria nell'inchiesta che si abbatte come una tempesta sul ministero delle Politiche Agricole. Una corruzione ''diffusa'', capace di inquinare ''quasi tutte'' le attività del ministero. Così nell'ennesimo scandalo che coinvolge la pubblica amministrazione italiana finiscono un manipolo di funzionari pubblici accusati dagli inquirenti, di aver truccato anche gli appalti per le iniziative dedicate ai bambini delle scuole. In cambio? Denaro, regalie varie, posti di lavoro, viaggi e benefici di varia natura.

Il “Centurione” – Al centro dell'inchiesta la figura di Giuseppe Ambrosio, “il centurione” per gli amici. Adesso ristretto in carcere Ambrosio è l'ex capo di gabinetto dei ministri Galan e Zaia, attuale capo segreteria del sottosegretario Braga e direttore generale del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura. E' considerato figura centrale nelle indagini.

Terremoto a Todi – Ambrosio in Umbria possiede delle proprietà a Loreto di Todi, secondo la ricostruzione degli inquirenti avrebbe agevolato dei finanziamenti per la città pari a 125mila euro, ottenendo in cambio l'omessa vigilanza su opere abusive realizzate nella sua villa. Urgente smarcarsi dalle frequentazioni per l'amministrazione di Todi, prima parla Carlo Rossini, attuale sindaco: “Nel capo d'imputazione si sostiene che i fondi vennero concessi nel dicembre del 2010. Attraverso il Comune di Todi sarebbero stati quindi destinati a una mostra di florovivaismo che ha tra gli organizzatori l'amministrazione comunale e regolarmente inseriti nei bilanci dell'ente”. Tutte questioni del mandato precedente quindi, quando sullo scranno più alto sedeva Antonino Ruggiano: “I contributi ricevuti dal Comune da parte del ministero delle Politiche agricole sono stati tutti, sempre, destinati ad iniziative quali Tipico dop art e Todifiorita o al miglioramento delle aree di verde pubblico”, ma la memoria non lo aiuta “non sono in grado di ricostruire a memoria – spiega Ruggiano – esattamente a cosa venne destinato il contributo di 125 mila euro ma certamente tutto è stato rendicontato con precisione''. Anche se il punto della questione non è tanto come sia stato spesi i contributi, ma il fatto che per ottenerli secondo la Procura, qualcuno potrebbe aver chiuso, non uno, ma tutti e due gli occhi su qualche abuso edilizio.

Non solo lenticchie – Ma per il cuore verde non è finita qui. “Anche gli angeli mangiano fagioli”, ma qui nessuno è santo e cambia pure il legume. Sarebbe infatti coinvolto nelle indagini anche un funzionario del ministero, Michele Mariani, è proprio lui che intercettato al telefono con il legale rappresentante della Cooperativa agricola di Castelluccio (siamo in piena Valnerina), si sente promettere: ''ti volevo dire che…stavo spedendo un pensierino, domani tu sei a casa si? Allora oggi lo spedisco, domani arriva eh''. Cosa sia arrivato o meno a casa di Mariani non è dato saperlo, in compenso la Procura pensa di sapere cosa è arrivato alla coop dopo questa telefonata: un contributo di 8.450 euro.

L' inchiesta – Le indagini della Procura di Roma e delle fiamme gialle hanno portato all'arresto di 11 tra funzionari e dirigenti del ministero delle Politiche Agricole e Forestali, oltre ad alcuni imprenditori. Nell'inchiesta sono indagate 37 persone, di cui 13 funzionari pubblici accusati, a vario titolo, di corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà della scelta del contraente: per 6 di loro è scattata la custodia cautelare in carcere e per altri 5 gli arresti domiciliari.

Finte lauree per moglie e segretaria – Ambrosio è finito in carcere assieme alla moglie Stefania Ricciardi, dirigente del ministero, arrestata anche lei. Ma come si dice, dietro un grande uomo c'è sempre una grane donna, sarà stato forse per colmare un latente senso di inadeguatezza che la signora Ricciardi nel 2005 si è presentata ad un concorso da dirigente per il Ministero delle politiche agricole, con una laurea fasulla. Quando si dice: “prendi un pezzo di carta”. A ricordare questo passaggio è il senatore del Pd Francesco Ferrante. “La sua vicenda giudiziaria – continua Ferrante riferendosi ad Ambrosio – era collegata alla funzione svolta di Capo del Dipartimento delle politiche di sviluppo del Ministero, e sarebbe stata inerente anche a un concorso del 2005 per sei posti di dirigente al Ministero delle Politiche Agricole, per il quale sono risultate vincitrici sia la moglie che la segretaria, che avevano presentato però due lauree fasulle della Link Campus University of Malta”.

Gli appalti sotto la lente della Gdf sono quelli relativi alle iniziative “Marinando”, “Food4U” e “Frutta nelle scuole”. Quello dal budget più rilevante è “Frutta nelle scuole”, per un importo di 13,2 milioni di euro, che prevede la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi. “Food4U” da 3 milioni e 700 mila euro si rivolge a scuole italiane ed europee ed è finalizzato all’educazione dei giovani ad una corretta alimentazione. Ironia. Insegnavano a mangiare.