Leggere, scrivere, giocare a scacchi o a dama o fare giochi di enigmistica, come Sudoku, anagrammi, rebus o parole crociate, possono avere utili benefici per la memoria. Anche gli hobby, come il giardinaggio, il bricolage, ecc. possono aiutare a mantenerla attiva.
E siccome la sindaca di Assisi, Stefania Proietti è più di una volta che “dimentica” fatti e circostanze che la riguardano, quasi quasi, al netto di una eventuale e più robusta cura associata di Ovomaltina e Ginkgo biloba, che farebbe raddoppiare la memoria anche ad un elefante, da più parti ci si preoccupa di suggerire alla prima cittadina assisana la cura corretta per risolvere la smemoranda temporanea.
Era già successo al tempo in cui la Proietti imbastì una polemica “intensa” con la Regione Umbria per non pagare la quota di contribuzione al Piano Industriale del San Francesco d’Assisi attraverso la SASE, società di servizi dell’Aeroporto dell’Umbria. Per brevità ricordiamo che risale al 2022 la prima veemente schermaglia tra il rinnovato CdA di SASE a trazione leghista e alcuni dei soci della società di gestione, tra cui il Comune di Assisi, quello di Perugia e persino la Camera di Commercio, per il mancato pagamento delle quote in questione, con la giustificazione che non era chiaro, tecnicamente, se la città poteva o meno contribuire.
In quell’occasione la sindaca dimenticò d’un colpo di essere socia della SASE dal 2016 e di aver sottoscritto nel 2022 anche un aumento di capitale, ma soprattutto di aver assistito senza pigolare a fatti e circostanze che avrebbero fatto impallidire anche Madre Teresa di Calcutta (il celeberrimo caso Fly Volare del 2017).
Nella circostanza accennata fu chiaro che per qualche motivo lo sbalzo di fosforo aveva causato una debacle mnemonica che poteva anche non essere causa volontaria della sindaca. Magari era uscita o dormiva.
Kremlev chi?
Ma quando il 7 agosto è uscito un articolone pubblicato da Repubblica, giornalone nazionale di tendenza, che ricostruisce con dovizia di particolari e retroscena la vexata questio pugilistico-testosteronica del combattimento olimpico svampato tra Angela Carini e Imane Khelif, la sorpresa degli umbri è stata di vedere tirata in ballo Assisi e la sua sindaca, Stefania Proietti, per un incontro con un personaggio speciale, tale Umar Kremlev, di professione Oligarca, ma soprattutto amico personale di Vladimir Putin.
Kremlev, secondo Repubblica, sarebbe il grande manovratore che – nella qualità di presidente della AIBA – Associazione Internazionale Boxe, disconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale e vista con sospetto un po’ ovunque – è dietro al tormentone olimpico sulla incolpevole Imane Khelif, uomo o donna?
Non ci dilungheremo nello spiegare perché Umar Kremlev abbia messo in piedi una simile pantomima, ma non possiamo fare finta di non aver letto che, ad un certo punto dell’articolo su Repubblica, la nostra sindaca della città di San Francesco afferma (virgolettato), “…mai conosciuto questo Kremlev”.
Se non state sghignazzando, o peggio, siete caduti dalla sedia, potrete effettivamente notare nella foto sopra tre soggetti mascherati che potrebbero anche essere riconoscibili, ma che per la situazione ed il luogo in cui è stata scattata la foto possono anche essere altro da SE, come direbbe il filosofo.
Certo qualche indizio grida vendetta, tipo la mascherina della signora al centro con i colori della città di Assisi, o quella nera con tanto di scritta decisamente chiara del signore grande e grosso e oligarcoso a sinistra, per chiudere con il signore a destra che indossa anche lui una mascherina dalla simbologia di riferimento evidente e che bazzica il pugilato da quando chi scrive aveva 10 anni (appena una 50ina di anni fa). Trattasi di Franco Falcinelli, assisano doc, «colonna» della boxe italiana ed ex presidente della Confederazione Europea di Pugilato (istituzione fondata dall’Iba, che ha sede ad Assisi e Monaco).
Ora la questione può anche essere vista come segue:
i due signori di genere maschile passavano di li per caso e si sono scambiati un cenno di intesa davanti alla signora che per gentilezza e cortesia si è unita a loro. Oppure i due avevano organizzato una foto ricordo e la signora che è anche la padrona di casa della sala con scranni di legno sullo sfondo ha deciso di blastare lo scatto, riaffermando la primazia di chi ci deve essere comunque in una foto ricordo. E che cavolo! Ed infine, potrebbe anche trattarsi di un momento di antico gioco popolare tipo Morra nella versione a due con sindaca presente per caso, ma non a se stessa.
Ma a parte tutto questo, dati, causa e pretesto, che ci faceva l’Oligarca mascherato in quel posto? Tuttoggi lo aveva scritto in tempi non sospetti (2021), ma soprattutto, giusto per chiarire le fonti, le numerose foto e argomenti che troverete nell’articolo linkato sotto sono di provenienza istituzionale, incluso il Comune di Assisi.
Il problema si ingigantisce. Atteso che del tormentone olimpico farlocco ne abbiamo piene le tasche, questa crisi di memoria comincia a diventare preoccupante. Ieri ti scordi che sei socio della società che gestisce l’aeroporto di Perugia dal 2016 e fai finta di niente, oggi ti dimentichi nella madia un oligarca intero, che oltretutto è pure bello grosso. E siccome non c’è due senza tre, la prossima volta rischi di scordarti la famosa massima che dovrebbe essere da monito imperituro per ogni sindaco che si rispetti:
Ar Cavaliere nero nun je devi….