Scadrà il prossimo 14 novembre il termine per la presentazione delle domande dei nuclei familiari che sono in possesso di sfratto esecutivo per morosità “incolpevole” a favore dei quali vengono erogati al proprietario dell’immobile locato incentivi per il saldo parziale della morosità maturata e contributi sui canoni maturandi. Lo prevede il bando pubblicato dall’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Regione Umbria.
Potranno presentare domanda i nuclei familiari morosi “incolpevoli”, ovvero coloro che versano in condizioni di morosità nel pagamento del canone di locazione a causa di problemi economici, che abbiano comportato una diminuzione dell’ISEE 2013 rispetto all’ISEE 2012. “La Giunta regionale, ha dichiarato l’assessore regionale alle politiche abitative Stefano Vinti, ha voluto confermare il sostegno a quelle famiglie in difficoltà ed ha individuato anche i motivi che possono aver comportato la diminuzione di reddito e cioè il licenziamento, escluso quello per giustificato motivo soggettivo e per dimissioni volontarie; la cassa integrazione ordinaria o straordinaria; la collocazione in stato di mobilità; il mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipico; la cessazione di attività libero-professionali o di imprese registrate alla CCIA aperte da almeno 12 mesi; la malattia grave o invalidità di uno dei componenti il nucleo familiare che abbia comportato la necessità di far fronte a documentate spese mediche e assistenziali di particolare rilevanza; il decesso o trasferimento per separazione legale del componente il nucleo familiare unico percettore di reddito. Queste cause, intervenute dopo la stipula del contratto di affitto, devono essersi verificate nel corso del 2013, e comunque prima del 31.12.2013.
“Nel bando di quest’anno, ha affermato Vinti, abbiamo cambiato molte cose rispetto al primo bando a favore delle famiglie in difficoltà a causa di sfratti ‘incolpevoli’. In Umbria si sta consolidando il dato dei 1300 sfratti esecutivi annui di cui almeno il 90 per cento dovuti a morosità incolpevole. In questo contesto, ha proseguito Vinti, l’intervento pubblico diviene fondamentale, in quanto consente un più rapido superamento della condizione di emergenza abitativa.
La nuova disciplina regionale dell’Umbria si fa carico dei problemi esistenti su tutto il territorio regionale, destinando a questo scopo 1.384.000 euro, ed ha la finalità di indurre i proprietari a desistere dalla procedura di sfratto già intrapresa ed a stipulare un nuovo contratto a canone concordato con l’inquilino, in modo che quest’ultimo non si veda costretto a reperire un’altra soluzione alloggiativa. Il provvedimento approvato, ha spiegato Vinti, si rivolge non solo ai locatari degli alloggi di proprietà privata, ma anche a quelli degli alloggi a canone concordato, realizzati con contributo pubblico da imprese, cooperative e dall’ATER regionale, e persino agli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica, poichè, nonostante il basso livello dei canoni, anche tra costoro si rilevano sempre più frequentemente situazioni di sofferenza”.
Per quanto concerne gli assegnatari degli alloggi di ERS pubblica, l’ATER provvederà ad individuare direttamente i beneficiari, morosi “incolpevoli” da almeno 6 mesi alla data del 31.7.2014 sia per il canone di locazione che per gli oneri condominiali, dando priorità alle condizioni di grave malattia e alle morosità di più vecchia data. Il contributo è finalizzato a sanare l’85% della morosità pregressa fino ad un massimo di 5.000 euro. La Giunta regionale ha stabilito che i beneficiari dei contributi devono essere titolari di contratti registrati prima del 30.6.2013 e devono avere un’intimazione di sfratto notificata prima del 31.7.2014, per morosità maturata da almeno 6 mensilità, dopo aver regolarmente pagato le prime 6 mensilità successive alla sottoscrizione del contratto. Inoltre, devono essere residenti o avere l’attività lavorativa da almeno 24 mesi nella Regione e non devono avere proprietà immobiliari. L’intervento prevede l’erogazione di incentivi e contributi direttamente al proprietario, qualora formuli rinuncia allo sfratto e stipuli con lo stesso inquilino un nuovo contratto di locazione a canone concordato. Gli incentivi riguardano un importo pari al 50 per cento della morosità pregressa fino ad un massimo di 5.000 euro, il recupero delle spese legali fino ad un massimo di mille euro ed infine 300 euro, qualora il contratto regolarmente registrato preveda un canone di locazione inferiore al valore medio stabilito per l’area omogenea in cui è ubicato l’alloggio. Il contributo sull’affitto è previsto in 200 euro al mese per 15 mesi (3.000 euro).
Sempre il 14 novembre scade anche il termine entro cui inviare all’Ater le offerte di vendita di alloggi liberi da destinare alla locazione a canone sociale localizzati esclusivamente nei Comuni classificati ad “alta tensione abitativa” e precisamente: Amelia, Città di Castello, Corciano, Foligno, Gubbio, Narni, Orvieto, Perugia, Spoleto, Terni, Todi e Umbertide, così come stabilito dalla Giunta regionale che, su proposta dell’assessore Vinti, ha destinato a questa operazione un finanziamento di oltre 5 milioni e mezzo di euro. “In Umbria, ha sottolineato Vinti, le stime ci fanno prevedere che dovrebbero pervenire ai Comuni umbri tra le 8.000 e le 10.000 domande, a fronte di una scarsa disponibilità di alloggi liberi. Abbiamo così deciso, ha proseguito Vinti, di non procedere alla realizzazione di nuovi alloggi, visto il notevole tempo occorrente per l’esecuzione dei lavori, ma di acquistare alloggi già realizzati ed immediatamente fruibili, da reperire nel libero mercato tramite procedure di evidenza pubblica”.
Secondo i criteri indicati dalla Giunta regionale, potranno essere acquistati solo interi edifici, costituiti da non meno di quattro alloggi agibili e non locati, e che non necessitano di opere di manutenzione straordinaria e ristrutturazione. Sarà possibile anche l’acquisto parziale di un edificio purché il numero di alloggi venduti non sia inferiore a 4 e sia almeno pari all’80% del totale degli alloggi che compongono l’edificio stesso e sarà anche possibile l’acquisto di alloggi che necessitano di opere di manutenzione straordinaria purché non riferite alle parti strutturali ma riguardino solo opere di finiture e/o gli impianti, il cui costo sarà detratto dal prezzo di vendita. La superficie utile abitabile di ogni alloggio non può essere superiore a 95 mq e tutti gli alloggi dovranno possedere il certificato di agibilità rilasciato dal Comune ed essere debitamente accatastati alla data del bando, nelle categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6. Non potranno essere proposti in vendita edifici realizzati e/o recuperati con il contributo pubblico in qualunque forma concesso. Il proprietario dovrà indicare il prezzo di vendita a metro quadrato di superficie complessiva che non potrà superare 1.300 euro al mq. “Tra i criteri di priorità, ha concluso l’assessore Vinti, oltre ai capoluoghi di Provincia, abbiamo previsto anche l’ubicazione nei centri storici delle città. Ai fini dell’attribuzione del punteggio, la commissione valuterà il livello qualitativo ed architettonico, anche in termini di bioarchitettura e sostenibilità ambientale, dell’edifico nel suo complesso, compresa la presenza dei servizi comuni e dei relativi costi; il livello/qualità delle finiture dei singoli alloggi rispetto alle esigenze degli utenti dell’edilizia residenziale sociale e la presenza nella zona di servizi per i cittadini quali scuole, trasporti pubblici, ufficio postale, farmacie, ecc”.