Dopo una dura selezione, la studentessa umbra 18enne è stata scelta per il progetto come "delegato attivo Onu con borsa di studio"
A 18 anni è stata delegata attiva dell’Onu per 10 giorni. Sara Mari, di Città della Pieve, è stata infatti scelta, dopo una dura selezione, per partecipare al progetto delle Nazioni Unite “Nhsmun” (National High School Model United Nations 2023), che ha visto il coinvolgimento di 5mila ragazzi da tutto il mondo, di cui oltre 300 dall’Italia.
La giovane umbra, studentessa al quinto anno del liceo linguistico “Calvino” di Città della Pieve, ha vissuto a marzo un’esperienza eccezionale e che di sicuro ricorderà per tutta la vita, grazie all’associazione Wsc Italia che si occupa a livello nazionale di questo progetto. Sara Mari ne è entrata a far parte come “delegato attivo Onu con borsa di studio”, avendo passato la selezione con ottimi risultati e in lingua inglese. Grande è stato il sostegno dell’istituto “Calvino” alla sua unica studentessa partecipante, aiutandola nella preparazione in particolar modo con la tutor, la professoressa Catia Barni.
La diciottenne pievese in particolare è stata presa per la Conference A, dal 7 al 15 marzo. “Ho avuto la possibilità – ci racconta – di discutere di tematiche e problematiche attuali e di svolgere lo stesso lavoro dei delegati dell’Onu, al famoso palazzo di vetro. È stata un’esperienza fantastica, che consiglio. Il Model United Nations è un’esperienza che ti fa crescere, ti fortifica, ti arricchisce da tutti i punti di vista, scolastico e sociale, rendendoti consapevole di quanto il mondo sia ricco di culture diverse, e confrontarsi è davvero straordinario! Mettersi in gioco, parlare con così tanti ragazzi da tutte le parti del mondo dimostra quanto potere abbiamo noi giovani. Sono sicura che alla fine di questo progetto avrò una cognizione maggiore di quel che succede lì fuori, una maturità tale da far sentire la mia voce, ed infine amici che porterò sempre nel cuore”.
In questa straordinaria esperienza a New York, infatti, Sara Mari ha avuto l’occasione di conoscere tantissimi ragazzi da tutta Italia con cui ha stretto bellissimi legami di amicizia. Ma soprattutto è stata un’esperienza rilevante in vista del suo avvicinarsi all’ingresso nel mondo del lavoro. “Sarà utile tanto per l’esame di maturità quanto nella vita” dice la ragazza.
Durante il soggiorno negli Usa e l’esperienza all’interno dell’Onu, la studentessa umbra ha potuto confrontarsi sui temi oggetto dell’agenda politica internazionale indossando i panni di ambasciatori e diplomatici. Per dieci giorni è stata una vera e propria delegata Onu: insieme agli altri partecipanti al progetto ha svolto le attività tipiche della diplomazia. Vale a dire tenere discorsi, preparare bozze di risoluzione, negoziare con alleati e avversari, risolvere conflitti ed imparare a muoversi all’interno delle “Committees”, adottando le regole di procedura delle Nazioni Unite. Il tutto dove si ritrovano solitamente i veri diplomatici: le attività si sono svolte infatti nella sala dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, all’interno del cosiddetto palazzo di vetro dell’Onu.