Spoleto

Sarà la scultura di Habicher a salutare i turisti diretti nel cuore di Spoleto | Foto

Sarà la scultura “Liberamente” dell’artista Eduard Habicher a salutare chi si accingerà ad entrare nel centro storico di Spoleto.

Se spetta alla “Colonna del viaggiatore” di Arnaldo Pomodoro dare il benvenuto agli automobilisti che arrivano qui da nord, come il “Dono di Icaro” di Beverly Pepper e alla monumentale “Spoletosfera” di Buckminster Fuller per chi arriva da sud, senza considerare il maestoso Teodelapio di Alexander Calder per chi preferisce viaggiare in treno, sarà il genio creativo dello scultore altoatesino a fare gli onori di casa, posizionato davanti alle Porte di piazza San Gregorio.

E’ quanto deciso dalla Giunta comunale – il sindaco Sisti con gli assessori Chiodetti e Angelini Paroli – che hanno fortissimamente voluto l’opera al centro della nuova rotatoria di Piazza della Vittoria, l’ingresso al cosiddetto ‘salotto buono’ della città, come viene definita l’acropoli.

La due giorni di prove per la scultura di Habicher
Lo scultore ha supervisionato i lavori
Lo scultore con la sua opera
Lo scultore con la sua opera
Lo scultore con la sua opera

Una decisione che gli assessori avevano fatto trapelare già la scorsa primavera ma che si è concretizzata in questi giorni dove, in almeno due occasioni, l’opera è comparsa e subito scomparsa dalla piazza. Il motivo è presto detto: bisognava trovare il giusto ancoraggio per il posizionamento.

La scultura prima posizionata in piazza Collicola

Affidato ad una ditta specializzata locale con tanto di delibera della Giunta. L’inaugurazione è stata fissata per il prossimo 8 dicembre (ore 16), insieme alla accensione delle luminarie. Non sono al momento noti i tempi previsti per l’illuminazione della scultura.

Per la verità la scultura non è una novità per gli spoletini e neanche per gli gli amanti della città del festival: è stata infatti installata nel maggio 2021 nella piazzetta antistante Palazzo Collicola dall’ex direttore del polo museale, Marco Tonelli, cui è subentrato nei scorsi mesi Saverio Verini (che sul trasferimento dell’opera ha preferito non rilasciare dichiarazioni), e lì è rimasta fino a ieri.

Il desiderio di Tonelli era di “avere stabilmente la scultura di Eduard Habicher tra le opere del Collicola, seguendo la logica che Giovanni Carandente adottò con Sculture nella città nel 1962, quando alcune opere di enorme valore artistico rimasero a Spoleto”.

Una scelta per certi versi coraggiosa, visto il panorama di sculture presenti in città, un desiderio, quello di Tonelli, che la Giunta ha voluto indubbiamente esaudire, pur non avendogli rinnovato l’incarico. Perché Habicher aveva dato solo in prestito la sua scultura (realizzata in ferro e altà più di 6 metri). Ma proprio nelle scorse settimane è stato raggiunto l’accordo economico con il Municipio per l’acquisizione a patrimonio della città.

E’ lo stesso artista a confermarlo a Tuttoggi, che lo ha fotografato questa mattina accanto all’opera: “Purtroppo non potrò essere presente all’inaugurazione per impegni già presi” dice lo sculture, originario di Bolzano ma che risiede a Milano. “Da domenica scorsa sono a Spoleto per seguire i lavori della reinstallazione della scultura e credo sia stato fatto un buon lavoro. Ovviamente sono felice che questa mia creazione sarà permanente in questa città così importante per la cultura italiana e mondiale”. Quindi non più in prestito? chiediamo. “Sì è così, con il sindaco abbiamo trovato l’accordo economico e ‘Liberamente’ resterà qui. Questa scultura – conclude l’artista – si presta perfettamente alla piazza, i passanti potranno ammirarla a 360 gradi cosa che non era possibile al Collicola”.

Per gli amanti dell’arte, superata piazza Garibaldi, è sempre possibile ammirare per le vie e piazze del centro, oltre a quelle già citate agli ingressi della città, le sculture di Pietro Consagra (Colloquio spoletino, in via Filitteria nei pressi del bar Tebro), Lynn Chadwick (Stranger III, in piazza Duomo) e di Nino Franchina in Piazza del Municipio (Spoleto 1962), solo alcune delle opere che fecero entrare nella storia dell’arte l’indimenticabile “Sculture nella città” di cui proprio quest’anno è caduto il 62mo anniversario.

(Carlo Ceraso e Tommaso Biondi)

© Riproduzione riservata