“Sono il Corvo“. Ai microfoni del Tg2 è comparso il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Andrea Liberati. L’inchiesta della Procura di Perugia sulla Sanitopoli che ha colpito il Pd, portando ad arresti eccellenti (tra cui quello dell’ex segretario regionale del partito ed ex sottosegretario Gianpiero Bocci) è infatti partita da una segnalazione fatto proprio dal consigliere pentastellato, nell’aprile del 2016, relativa ad un appalto dell’ospedale di Perugia su cui aveva a sua volta ricevuto una missiva da cui traspariva “una smaccata disinvoltura” in tema di appalti e concorsi. Ed anche, ha detto Liberati, un “do ut des“: denari in cambio di lavori.
Poi, dal filone sugli appalti, gli uomini della guardia di finanza, su incarico dei magistrati della Procura perugina, hanno scoperto il presunto sistema per pilotare i concorsi di assunzione e di promozione all’interno dell’ospedale. Che è diventato il principale filone d’inchiesta, quello che ha portato a quattro arresti domiciliari (solo uno dei quali revocato) e ad oltre 40 indagati. Con l’inchiesta, come detto dalla Procura, destinata ad allargarsi. Dalla segnalazione del Corvo, dunque, i magistrati sono andati più in là, trovando, secondo quanto da loro scritto nelle carte d’accusa, molto di più.
“Colpo di scena: il Corvo che ha scoperchiato la Sanitopoli umbra è del Movimento 5 stelle” è subito comparso sul sito pentastellato.