Insieme al sindacato, il silenzio della Chiesa sull’inchiesta della Sanitopoli umbra era quello che aveva fatto più rumore. E si può anche immaginare perché. Tra gli ecclesiastici non ci sono indagati (come invece tra i sindacalisti), ma l’ex direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Emilio Duca, mette anche il clero che i poteri forti che gli fanno continue pressioni. “… non riesco a togliermi le sollecitazioni dei massimi vertici di questa regione a tutti i livelli.. ecclesiastici – omissis – ecumenici, politici, tecnici. Se no a ‘st’ora c’avevo messo le mani sulla gastro(fonetico) altro che disposizioni di servizio dell’altra volta..(omissis)..; tra la massoneria, la curia e la giunta – omissis – non me danno tregua. E la Calabria Unita..(omissis)…” si sfoga Duca, non sapendo di essere intercettato, il 6 giugno del 2018.
Martedì sera, alle 22.12, circa due ore dopo l’annuncio delle dimissioni di Catiuscia Marini da presidente della Giunta regionale dell’Umbria, la Chiesa umbra batte un colpo. “I Vescovi umbri seguono con attenzione le vicende giudiziarie che in questi giorni interessano i vertici della Regione Umbria. Mentre ripongono massima fiducia nell’operato della magistratura, esprimono l’auspicio che venga fatta piena luce su una questione così delicata come la gestione della sanità pubblica, che tocca da vicino una delle fasce più deboli della società: ai malati deve essere sempre garantita, con sollecitudine e premura, la più alta qualità delle cure con il personale più adeguato“. Inizia così la nota della Conferenza episcopale umbra, firmata dal presidente Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia.
“La vicenda – prosegue la nota – suscita amarezza e disorientamento nell’opinione pubblica, in un momento particolarmente difficile per la vita della comunità regionale, alle prese con una faticosa ricostruzione post-terremoto e con una crisi economica che ancora inquieta singoli e famiglie“. Quei terremotati a cui la dimissionaria Marini rivolge un saluto particolare.
“In questi giorni significativi che precedono la festa di Pasqua – conclude Boccardo – i Vescovi invitano la comunità cristiana alla preghiera e alla riflessione, affinché cresca in tutti il senso della legalità e del rispetto della cosa pubblica e nell’operato degli amministratori si faccia strada con sempre maggior vigore la ricerca e la promozione del bene comune e il rispetto dei diritti di tutti i cittadini”.