di Enrico Baldi, Carla Caponecchi, Paolo Rocconi, Tullio Coccoli, Annunziata Tomasini, Serenella Marmotta
E' il primo caso, dopo tanti anni di nostra attività nella Sanità, che vediamo allontanare un Direttore dall'Azienda che dirige, anche se la sua direzione è stata ragione di sviluppo dei singoli professionisti e dei gruppi professionali, di crescita e diversificazione delle attività cliniche ed assistenziali, di maturazione organizzativa, sviluppo tecnologico e concretizzazione di aree di eccellenza ampiamente riconosciute anche in ambito extraregionale.
Siamo suoi collaboratori da diversi anni e abbiamo continuamente e costantemente riscontrato, nel suo agire umano e dirigere professionale, sempre grande senso di rispetto e considerazione per ognuno dei dipendenti, qualsiasi ruolo, incarico o responsabilità ricoprisse.
Il suo lavoro quotidiano, con il costante coinvolgimento dei diversi livelli di responsabilità dell'azienda, dava costantemente il senso alle “cose” quotidiane, di tutti i giorni, ma anche sempre in modo estremamente chiaro e motivante la direzione nella quale bisognava andare.
Questo unire costantemente la routine con la continua progettualità, l'orientamento al miglioramento, il coraggio della “novità” sono la sua forza, il suo esempio ed il suo carisma.
Il trasferimento, secondo noi, ha solo un piccolo significato politico, perchè la vera politica non è fatta di queste cose, ma un grande significato tecnico: voler impoverire un'azienda che non è della Rosignoli o fatta per la Rosignoli, ma che con lei ha sempre saputo, voluto lavorare ai massimi livelli per i nostri cittadini.
Tutto il personale Dirigente del Servizio Infermieristico, Tecnico, Riabilitativo ed Ostetrico