“Stiamo approvando il decreto che toglie alla politica la scelta dei manager della sanità. Chi non lo vota se ne assumerà la responsabilità“. Il vice premier Luigi Di Maio torna a Perugia e riprende da dove aveva lasciato nel suo comizio perugino: l’inchiesta Sanitopoli. Chiede di “cessare la Melina” e di approvare le dimissioni di Catiuscia Marini e di andare al voto. E come aveva fatto due settimane fa, anche sul decreto per limitare la politica in sanità stuzzica la Lega, che pare interessata ad altro.
Schermaglie di una campagna elettorale entrata nel vivo. Anche se lo stesso Di Maio assicura poi che il Governo durerà. Stessa posizione dell’altro vice premier, di sponda leghista, Matteo Salvini.
Ma questa volta la visita era un po’ meno politica e più istituzionale. Ad attenderlo c’era il presidente di Confindustria Umbria, Antonio Alunni (con cui il ministro ha avuto un colloquio privato) e poi la platea degli industriali umbri.
Temi economici, quindi. C’è lo spazio per un’altra stoccata all’alleato scomodo Salvini, accusato, con le sue dichiarazioni, di far fibrillare i mercati, a danno dell’Italia. Di fronte agli industriali Di Maio assicura che, rispetto a quanto fatto lo scorso anno, ci sarà più dialogo con i corpi intermedi. Così come ci saranno più investimenti pubblici per la formazione e soprattutto l’innovazione. Temi cari, in particolare, al presidente Alunni.
I soldi per queste misure (insieme alla riduzione del cuneo fiscale) arriveranno dalla lotta all’evasione e da un’altra sforbiciata ai costi inutili della pubblica amministrazione.
Sulla ricostruzione post sisma, poi, Di Maio spiega che la linea del Governo è quella di trovare il giusto equilibrio tra il fare e il controllare.
Altro tema locale, quello delle ditte della Perugia-Ancona che attendono di essere pagate dopo il caso Astaldi. Di Maio confida sul tavolo aperto al Ministero per superare i contrasti tra gli interessi degli appaltatori e quelli delle piccole ditte che lavorano in subappalto. Ed a proposito di strade, il ministro chiede pazienza per attendere il Decreto Crescita che sbloccherà anche gli interventi attesi sulla E45.
Il presidente Alunni si è detto molto soddisfatto. Molti temi sui quali si è trovato sulla stessa linea d’onda con il ministro. Al quale ha anche esposto il progetto per la creazione di un laboratorio permanente, in Umbria, sull’andamento dell’economia ed in particolare della manifattura industriale.