Sanitari no vax, scattano i ricorsi al Tar di fronte ai provvedimenti di sospensione senza stipendio delle Asl umbre.
Dopo la Asl 2, anche la Asl 1 ha assunto i primi provvedimenti nei confronti di una decina di infermieri e oss e di un medico.
Per un’altra quarantina di dipendenti, accertata la mancata vaccinazione anti Covid senza una motivazione tra quelle contemplate nel decreto che ne ha introdotto l’obbligo, si sta verificando la possibilità di trasferimento temporaneo in mansioni che non prevedano che si venga a contatto con utenti o colleghi. In caso contrario, anche per loro scatterà la sospensione senza stipendio.
In tutto, alla Asl 1 si tratta di circa 75 dipendenti della Asl 1 su una platea di 4.500.
Un’ottantina le posizioni al vaglio nella Asl 2, con una decina di provvedimenti, mentre tre dipendenti hanno poi deciso di vaccinarsi, con conseguente revoca della sospensione. Per gli altri si sta verificando la collocazione ad altra mansione.
Più complesse le operazioni di accertamento e i conseguenti provvedimenti nelle Aziende ospedaliere.
Provvedimenti, quelli assunti dalle due Asl, contro il quale sono scattati alcuni ricorsi collettivi, sostenuti da un’associazione che si batte contro l’obbligo del vaccino. Alcuni medici hanno scelto di farsi assistere da un proprio legale di fiducia. Ma tra questi c’è anche chi non ha accettato l’incarico, nella convinzione – evidentemente morale prima ancora che giuridica – che l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario sia opportuno nella lotta al Covid.
(foto generica d’archivio)