La condizioni di ‘salute’ della sanità regionale non sono buone, o almeno quella pertinente all’area dell’Usl Umbria 2 (Terni, Orvieto, Spoleto, Foligno, Valnerina), e a fare la diagnosi è il direttore generale dell’azienda Massimo De Fino.
Nella giornata di lunedì 16 maggio è stata protocollata una missiva del direttore indirizzata ai sindaci dei Comuni, alla governatrice dell’Umbria, Donatella Tesei, al direttore Salute e Welfare e all’assessore alla Salute e Welfare, Luca Coletto, avente per oggetto “Criticità dei servizi territoriali”. Secondo quanto contenuto nella missiva – che TO è in grado di anticipare – De Fino ha individuato le criticità del servizio sanitario della Usl 2 nei medici di assistenza primaria, nell’ex guardia medica (oggi continuità assistenziale), medicina penitenziaria, servizio del 118; tutti temi di particolare sensibilità che confermano i diversi allarmi lanciati dai sindacati nei giorni scorsi dai vari territori.
Si stima che da il mese di giugno fino alla fine dell’anno 2022 verranno a mancare ben 57 medici di base nel distretto Usl2; il dato, proiettato sul territorio, indurrebbe a pensare che i cittadini di una città popolosa come Foligno (circa 57mila abitanti) non potrebbero effettuare la scelta del medico di base (se si considera una media di circa mille pazienti per medico). Ad aggravare la situazione, nonostante i 6 avvisi annui, c’è una richiesta di convenzione inferiore rispetto all’offerta.
Nello specifico, numeri alla mano, il distretto dove ci saranno più carenze è quello di Terni con ben 17. A seguire Spoleto con 12, Foligno con 11, Narni-Amelia con 9, Orvieto 7 e, a chiudere, la Valnerina con 3. A incidere su questa situazione c’è anche l’aspetto contrattuale, visto che non si può imporre a un medico di aprire uno studio in centro, piuttosto che in una frazione del Comune, ma la Usl, nella pubblicazione degli avvisi, che avviene su base distrettuale, può riservarsi l’obbligo di richiesta di apertura dello studio principale in un determinato comune, dove, ovviamente, c’è più carenza.
Al momento si registra la carenza di ben 45 medici per quanto riguarda la Continuità Assistenziale e di 13 medici per quanto riguarda gli istituti penitenziari. Per alcuni sindaci soprattutto la criticità dell’assistenza sanitaria in carcere non è ben conosciuta, ma basti pensare che soltanto Terni e Spoleto hanno due carceri di massima sicurezza, dove l’azienda è obbligata a fornire assistenza 24 ore su 24, per capire come la carenza di personale sanitario possa generare caos.
Le cose non vanno meglio per le ex Guardie Mediche che rischiano la chiusura di ben 11 postazioni. Una singola postazione di guardia medica richiede almeno 4 medici per garantire l’attività notturna, prefestiva e festiva; se mancassero 45 medici il conto è presto fatto. Al momento la situazione ‘sta tenendo’ per grande lavoro offerto, anche in via straordinaria, da tutto il personale interessato che sta cercando di fare il massimo per garantire assistenza medica a tutti i cittadini; ma è chiaro che queste criticità strutturali vanno sanate con un piano di assunzioni programmatico.
Partiamo dal Decreto Ministeriale 70 del 2 aprile 2015 (che definisce il regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera): “La definizione del fabbisogno di mezzi di soccorso avanzati sul territorio regionale viene individuata utilizzando un criterio che si basa sulla attribuzione di un mezzo di soccorso avanzato ogni 60.000 abitanti con la copertura di un territorio non superiore a 350 Kmq., applicando un necessario correttivo specifico per la copertura ottimale nelle zone di particolare difficoltà di accesso, per garantire l’ adeguata funzionalità dei percorsi clinico assistenziali”.
Attualmente l’utenza della Usl2 è di circa 370mila abitanti e in media sarebbe congrua una dotazione di 6-7 posti medici avanzati (ambulanza senza medico o auto medicalizzata). Al momento nella Usl2 ci sono 18 postazioni h24 e 3 h12; tra queste 7 sono con medico. La dotazione attuale soddisfa ampiamente quanto stabilito dalla normativa, ma per assicurare questi standard saranno necessari 35 medici; a marzo 2021 si sono registrate 8 carenze che sono arrivate a 14 nel mese di novembre dello stesso anno.
Nella sede di Terni-Narni-Amelia mancano 4 posti, così come per Spoleto-Valnerina e Orvieto, 2 carenze invece a Foligno. Nel frattempo sono stati riassegnati due posti (uno a Orvieto e uno a Foligno, ma le 12 carenze restanti stanno creando non pochi problemi ai turni di servizio su ambulanze, nei punti di Primo Intervento di Norcia e Amelia e in alcuni ospedali Dea di I livello come Spoleto e Orvieto. Comunque nel mese di giugno 2022 si concluderà un corso di 14 medici che saranno poi distribuiti sul territorio regionale e che dovrebbero tamponare una situazione difficile.