La sanità in Umbria “ha molti aspetti di criticità” ed “emerge una situazione di luci e ombre”. Parola del presidente della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, Antonello Colosimo, durante la conferenza stampa di fine anno. Ma non ci sarà un commissariamento, perché la sezione di controllo non ha poteri in tal senso e la relazione è stata consegnata alla neo eletta assemblea legislativa che dovrà ora individuare soluzioni per le criticità individuate.
Presenti all’incontro direttori regionali, quelli sanitari e delle Aziende ospedaliere, la presidente della Regione Stefania Proietti e il vicepresidente Tommaso Bori. Alcune delle criticità sono strutturali, come quelle demografiche: in una regione sempre più vecchia ci sono sempre più persone bisognose di cure; altre sono dovute alla pandemia (ma non solo), come ad esempio la carenza di personale dovute a procedure di reclutamento di medici e operatori che “sono state molto lente”. Da segnalare poi che l’elisoccorso, importante per superare alcune difficoltà “geografiche”, non è utilizzabile in tutti gli ospedali visto che molti mancano di eliporto.
Per quanto riguarda le liste di attesa, al 30 settembre si registrava un forte recupero delle prestazioni ambulatoriali e chirurgiche – ferme dagli anni passati – anche se molto c’è ancora da fare considerato che tre mesi il recupero era fermo a fine 2023. Sul tema Proietti, che ha tenuto per sé la delega alla sanità, ha parlato di almeno un anno di lavoro per l’abbattimento rispetto ai tre mesi preventivati in campagna elettorale.
Particolare attenzione per la Corte dei Conti è infine da riservare ai deficit sanitari, perché “a fronte di una situazione di indebitamento, le iniziative hanno previsto un ripiano in automatico, mentre le procedure di rientro dal debito sono disciplinate da norme dello Stato che prevedono anche eventualmente iniziative, delibere, nomine di commissari e attività straordinarie finalizzate a questi profili specifici”.