Cronaca

Sanità, a palazzo Cesaroni primo ok al “Lodo Orlandi”

Un consiglio regionale bollente quello che si prospetta oggi e non solo a causa delle alte temperature africane. Approvato lunedì in Prima Commissione a palazzo Cesaroni il “lodo Orlandi” (voto contrario della Lega e l’astensione di Attilio Solinas). Un provvedimento che determinerà la creazione di una nuova figura, quella del direttore generale in Regione, che tra le sue funzioni avrebbe proprio quella di proporre le nomine dirigenziali su proposta dei direttori regionali e pianificare l’assegnazione alle direzioni regionali delle risorse umane, finanziarie e tecnologiche. Insomma, si creerebbe così, quel profilo in grado di mettere pace tra le file del Pd dopo il burrascoso febbraio 2016 che aveva visto le dimissioni dell’assessore alla Sanità Luca Barberini, poi tornato sulla sua poltrona dopo quattro mesi di tira e molla, in seguito alle nomine dei dirigenti alla sanità. Insomma, una vicenda che si trascina da molto tempo.


Lodo Orlandi, nomina arenata sotto “fuoco amico” | Chiacchieroni frena, Smacchi si stizzisce


Il presidente del gruppo di Forza Italia in Regione Raffaele Nevi commenta la vicenda “Con l’approvazione del cosiddetto “lodo Orlandi” in prima commissione, la corrente ‘bocciana‘ del consiglio regionale ha messo a segno un colpo importante verso la rimozione di Orlandi. A fronte di questo Smacchi ha dovuto ritirare i suoi emendamenti che davano certezza sui tempi e mettevano in capo all’intera giunta, e non solo alla presidente, la nomina del direttore generale”. Secondo Nevi, tutto ciò “è stato fatto a seguito della audizione del sindacato della dirigenza che aveva stroncato pesantemente il Disegno di legge della giunta, sottolineando che questo va nella direzione opposta alla semplificazione e alla efficienza dei procedimenti amministrativi e crea un inopportuno allungamento della catena di comando della burocrazia regionale. Dalla discussione di questa mattina si evince che la Marini è sotto ricatto, al contrario di quanto dichiarò a seguito della nomina di Orlandi in cui disse che mai avrebbe rimosso lo stesso Orlandi per non sottostare ad un ricatto politico”.

La carica di direttore generale -secondo i consiglieri regionali Lega Nord Umbria Emanuele Fiorini e Valerio Mancini – tutto alla presenza dell’assessore Bartolini, che già il 10 di maggio scorso, sempre su questo tema, aveva dimostrato notevole ‘difficoltà’ nell’illustrare tale proposta di legge. Mentre in Umbria mancano posti di lavoro, il Pd si sta dimostrando capace di creare solo poltrone autoreferenziali. Ormai tutti conoscono la vicenda riguardante l’eterna battaglia che va avanti da inizio legislatura, nell’ambito sanitario, tra la corrente mariniana e quella bocciana. Come era facilmente prevedibile, il rientrante assessore Barberini è passato a riscuotere dazio alla Marini: cosa che ricadrà inesorabilmente sulla pelle dei cittadini. Al contrario di quanto vogliono farci credere, infatti, quello che ci interessa sottolineare è l’ennesimo spreco di risorse pubbliche che si andrà a perpetrare con l’istituzione di tale figura, utile soltanto ad appesantire la macchina amministrativa ed allungare i processi decisionali per cittadini ed imprese. Sarebbe opportuno, tra l’altro, che tale ruolo venga occupato da chi non ha procedimenti amministrativi e giudiziari in corso”.