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Lodo Orlandi, nomina arenata sotto “fuoco amico” | Chiacchieroni frena, Smacchi si stizzisce

Chiacchieroni frena e Smacchi si stizzisce. E’ stato così rimandata alla prossima seduta in Prima Commissione a Palazzo Cesaroni, prevista per il 31 luglio, la discussione sulla “Struttura organizzativa e dirigenza della presidenza della giunta regionale”, meglio conosciuta anche come “Lodo Orlandi“.


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Ieri mattina, l’audizione sul disegno di legge già presentata dall’assessore Bartolini è stata infatti riaffrontata in Commissione, alla quale hanno partecipato i segretari regionali della funzione pubblica Marco Cotone (Uil) e Fabrizio Fratini (Cgil), mentre in rappresentanza di Ubaldo Pascolini (Cisl) era presente Daniele Massini.

Da parte delle organizzazioni confederali, è arrivato il parere favorevole al progetto di riorganizzazione della Giunta. Stesso giudizio è stato espresso anche dalle Rsu. Unico appunto: quello di procedere senza lo stanziamento di risorse aggiuntive, così come dichiarato anche dallo stesso assessore Bartolini.

La discussione però non è alla fine continuata, perché nei loro interventi i commissari Gianfranco Chiacchieroni (Pd), Raffaele Nevi (FI), Claudio Ricci (Rp), Maria Grazia Carbonari (M5S) e Giacomo Leonelli (Pd) hanno sottolineato la necessità di approfondire la questione, soprattutto sollecitando un confronto con la situazione nelle altre Regioni che si stanno muovendo allo stesso modo, o almeno in maniera simile, rispetto all’Umbria. Tutto rimandato quindi a lunedì 31 luglio.


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Un controllo, quest’ultimo, giudicato dall’opposizione come una frenata. “Il famoso ‘lodo Orlandi’ – ha scritto Nevi a margine della riunione – mi pare che si sia arenato di nuovo sotto il fuoco amico del capogruppo del Pd Gianfranco Chiacchieroni, il quale ha chiesto ulteriori approfondimenti, provocando così la reazione stizzita del presidente Smacchi. Il disegno di legge della Giunta sulla riorganizzazione della dirigenza regionale dovrebbe consentire la rimozione di Walter Orlandi dalla Sanità, come chiesto a suo tempo dall’assessore Barberini, promesso dalla presidente Marini e che consentì il rientro in Giunta di Barberini dopo la crisi dello scorso anno”. Già la volta scorsa, durante la precedente seduta in Commissione, la discussione aveva visto l’atteggiamento contrario della consigliere Carla Casciari, anche lei del Pd, sottolineando la necessità, per il partito di maggioranza in Regione, di avere un confronto interno e trovare la quadra sulle nomine.

Per Nevi “alla luce di tutto ciò il disegno di legge della Giunta sulla riorganizzazione della dirigenza regionale non verrà votato nella seduta del 31 luglio, come annunciato dal presidente Smacchi in apertura di seduta. Anche la riunione di ieri – conclude – dimostra come il Pd sia un partito dilaniato da una guerra totale al suo interno, che non esplode solo perché nessuno vuole andare a casa. Ma è a tutti evidente che questa sarebbe la scelta migliore, innanzitutto per i cittadini umbri”.


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Ma la maggioranza non ci sta e affida alle parole del segretario regionale del Pd e e consigliere Regionale, Giacomo Leonelli, un chiarimento sull’ulteriore rinvio di ieri.Tempi brevi e congrui per un eventuale approfondimento sul contenuto del disegno di legge della Giunta sulla struttura organizzativa e dirigenza dell’Esecutivo proposto da alcuni commissari”.

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