Di PrometeOrvieto
Negli ultimi mesi sono giunte al nostro sito diverse segnalazioni di cittadini che faticano ad accedere ai servizi sanitari di base. Una di queste, che pubblichiamo qui di seguito, descrive con precisione e amarezza la situazione di chi, pur rispettando le procedure, si trova di fronte a un sistema organizzativo disfunzionale e contraddittorio, che non tiene conto delle reali condizioni di vita nel nostro territorio. Attendiamo di conoscere, dopo il necessario consolidamento dell’esistente, il piano che la nuova amministrazione ha promesso per farci uscire da una situazione che si trascina da anni e che ha ereditato.
Appare evidente che Spoleto o Foligno non possano essere punti di riferimento per una popolazione anziana, poiché prive di collegamenti pubblici diretti con Orvieto, e con viaggi molto lunghi anche per chi dispone di un mezzo proprio. L’attuale rete ospedaliera è stata infatti progettata male: fotografa più la realtà dei potentati politici locali del passato che l’hanno prodotta che non una razionalità economica e di servizio.
Abbiamo apprezzato le delibere che mirano a costruire una rete oncologica moderna e un punto unico di accesso ai bisogni dei cittadini. Tuttavia, dobbiamo segnalare che, nella pratica quotidiana, le strutture continuano a trattare i pazienti nel modo descritto nella segnalazione. È inoltre particolarmente grave che a una cittadina venga attribuita la “colpa” per non aver potuto raggiungere una sede lontana e poco accessibile, scaricando le responsabilità sui pazienti invece che sulle inefficienze del sistema. Queste situazioni, peraltro, scompaiono dalle rilevazioni statistiche, poiché formalmente risulta solo che la signora ha rinunciato alla prestazione.
Fatti come questi alimentano la sensazione che chi governa non eserciti un controllo effettivo su ciò che accade. Da tempo abbiamo richiesto formalmente un incontro con il direttore della USL Umbria 2 — incontro che ci era stato promesso dalla dott.ssa Donetti — ma che, a oggi, non si è ancora tenuto. Un confronto trasparente sarebbe un segnale importante di cambiamento nella gestione di un’organizzazione così delicata, sia sul versante ospedaliero che territoriale.
La Fondazione Gimbe, nel suo rapporto 2024, restituisce un’immagine preoccupante: l’Umbria figura tra le regioni con i più alti tassi di abbandono delle cure in Italia, un fenomeno purtroppo in aumento. Un segno evidente di una popolazione che, sempre più spesso, rinuncia a rivolgersi alla sanità pubblica e si vede costretta a pagare di tasca propria.
A noi sembra una resa. Se davvero si vuole dare un segnale di cambiamento, si inizi accettando il confronto.
“Con la presente vorrei segnalare che da gennaio 2025 ero in lista di attesa per una risonanza magnetica al fegato senza e con mezzo di contrasto: sono stata contattata circa due o tre volte ad agosto per svolgere l’esame a Spoleto. Non avendo dimestichezza con l’auto (la uso solo per brevi tragitti) e non essendo Spoleto raggiungibile da Orvieto con i mezzi pubblici in giornata, ho rifiutato chiedendo di rimettermi in lista: sono anche tornata allo sportello CUP di Orvieto specificando di avere necessità di essere chiamata su Orvieto {o al massimo Terni, raggiungibile con treno). Ieri sono stata chiamata dal numero 0744204204 (USL) per una comunicazione inerente la mia eliminazione dalla lista d’attesa in quanto l’impegnativa era scaduta ed era “colpa mia” (hanno usato la parola “colpa”) il non aver usufruito dell’esame a Spoleto: ho comunicato che non riesco a raggiungere Spoleto e mi è stato detto che altre possibilità non ci sono e di rifarmi fare impegnativa. A questo punto cercherò di capire se posso fare questo esame in convenzione, in luoghi maggiormente raggiungibili. Ci tenevo a segnalare l’accaduto.”
(foto di repertorio)
Luogo: sede PrometeOrvieto, Piazza XXIX Marzo, 24, ORVIETO, TERNI, UMBRIA