Il Tribunale dei Diritti del Malato (TDM) di Spoleto ha incontrato mercoledì 2 marzo, la Presidente della Regione dott.ssa Catiuscia Marini, per informarla delle molteplici criticità che caratterizzano, ormai da tempo, il nostro ospedale.
Era presente il dott. Emilio Duca, Direttore dell'Agenzia Umbra Sanità e Direttore Generale della A.S.L. n. 1 .
IL TDM, come principio inderogabile, ha richiesto una maggiore equità nella gestione dei due presidi ospedalieri della A.S.L. 3 poiché da tempo si assiste ad uno strisciante depotenziamento del nosocomio spoletino. Numerosi sono stati gli esempi concreti che il TDM ha sottoposto alla Governatrice, tra cui i recenti ed inattesi pensionamenti di ben tre primari, non certo dovuti a raggiunti limiti di età; la carenza cronica di medici ed infermieri; il continuo flusso, a direzione unica, di personale da Spoleto a Foligno; l'assenza di un progetto, in vista di non lontani pensionamenti, volto alla preparazione di professionisti con mansioni specifiche quali la biologia molecolare o le mappe cromosomiche.
IL TDM ha tenuto a precisare che, nonostante le tante carenze, grande è il consenso dei cittadini, Spoletini e non solo, di cui l'ospedale gode e questo grazie non solo al valore di chi vi opera ma anche alla disponibilità di tutto il personale che riesce, con spirito di sacrificio, a far fronte a richieste sempre crescenti.
Sia la Governatrice Marini che il dott. Duca, dopo aver ricordato che il Piano Regionale non prevede alcun ridimensionamento dell'ospedale di Spoleto, si sono impegnati per una verifica della situazione con particolare riferimento al reparto di ostetricia e ginecologia, attualmente in attesa del reintegro di tre medici e del primario.
Il TDM, soddisfatto per la chiarezza e la cordialità con cui si è svolto l'incontro e per gli impegni presi dai responsabili della Sanità, si augura che, al più presto, si realizzi un giusto equilibrio tra i presidi dell'Asl 3 perché i cittadini di Spoleto non devono, e non vogliono, subire le conseguenze di precedenti scelte errate di cui non sono responsabili.