Abbattimento delle liste d’attesa, riorganizzazione degli ospedali, spesa farmaceutica, oltre al già annunciato sblocco dei fondi per i nuovi ospedali di Terni e Narni-Amelia. L’impegno a tutto campo della Regione Umbria sulla sanità è stato al centro della conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Donini mercoledì mattina, alla presenza della governatrice Donatella Tesei, dell’assessore regionale Luca Coletto, del direttore regionale Massimo D’Angelo, di Giancarlo Bizzarri, amministratore unico della srl PuntoZero, e di Fausto Bartolini, coordinatore della cabina di regia della governance farmaceutica.
E se l’accusa più grande che viene mossa alla Giunta Tesei è quella di star privatizzando la sanità in Umbria, l’assessore Coletto ha voluto respingere tali accuse ai mittenti. “Sfido chi mette in giro informazioni false – ha detto – a trovare un solo atto dove si è fatto qualcosa che va verso il privato. Questo tipo di dichiarazioni non fanno bene a nessuno”.
“La sanità umbra – ha spiegato nel corso del suo intervento la presidente Donatella Tesei – da troppo tempo aveva bisogno di interventi di questo tipo. I primi dati ci dimostrano che la strada è giusta con i risultati veri e propri che si vedranno già dal prossimo anno“. Tra le novità introdotte, un nuovo piano sulle liste d’attesa in vigore da luglio che ha già dato alcuni risultati, per quanto riguarda le prescrizioni sulle radiografie.
“Abbiamo cambiato a maggio – ha spiegato Coletto – la definizione fatta dalla delibera precedente, abbiamo ridefinito i percorsi sempre all’interno del piano nazionale di gestione liste d’attesa. Siamo partiti il primo luglio con la gestione effettiva delle liste d’attesa, i primi risultati si vedono. Per quanto riguarda la presa in carico degli esami, per la radiologia, si è azzerata: in sostanza, quando c’è una prescrizione, questa va direttamente al Cup e definisce la data della prestazione sanitaria. Tutte le altre sono diminuite”. Il piano della Regione, infatti, prevedeva la presa in carico dei pazienti e solo successivamente l’assegnazione dell’appuntamento. Cosa che ora si sta ridefinendo.
“Ho sentito numeri stranissimi, – ha aggiunto – ma la realtà è che nel 2021 erano 280mila mentre oggi sono 62mila le prestazioni in arretrato. Stiamo lavorando in maniera precisa. Quella di aziende ospedaliere e sanitarie è un’orchestra che non suona più da solista, ma tutti quanti insieme verso una direzione di uno smaltimento corretto delle liste d’attesa”.
Tra i temi affrontati anche quello dei tagli alla spesa farmaceutica, oggetto di numerose polemiche negli ultimi giorni. “Siamo i primi come spesa a livello nazionale, – ha ricordato l’assessore regionale alla sanità – pur essendo piccolissima l’Umbria. Probabilmente c’è dell’inappropriatezza nella prescrizione, stiamo gestendo questo. Non stiamo tagliando farmaci, non l’abbiamo mai fatto e non lo faremo mai, ma vorremmo ricondurre la spesa farmaceutica, che ricordo sono soldi dei contribuenti, nel giusto alveo, in maniera tale da soddisfare le prescrizioni, gestendole anche attraverso i farmaci generici, soddisfacendo le necessità del paziente. I dati che abbiamo sono dell’Aifa: sicuramente siamo fra le regioni che hanno una presenza maggiore di anziani, quindi di cronici, quindi di pazienti che hanno bisogno di tanti farmaci, ma è altrettanto vero che la Liguria, che è prima per presenza di anziani, ha un costo della farmaceutica che è molto più basso”.
Al centro della conferenza stampa anche il piano di razionalizzazione degli ospedali, compresa la questione del terzo polo ospedaliero regionale, quello di Foligno – Spoleto. “Riorganizzare la rete ospedaliera – ha spiegato Coletto – non significa chiudere. Non abbiamo intenzione di chiudere alcun sito ospedaliero, ma abbiamo intenzione di far fare a questi siti ospedalieri quello che hanno fatto fino ad ora. Quindi analizzare effettivamente i flussi che ci sono stati fino ad oggi, verificare quelli che sono i tempi di attesa per i ricoveri, gli esiti di questi ricoveri. In funzione di quelli riorganizzeremo. Gli allarmi che ci sono, sono inutili e nocivi. In un periodo come questo, dove le bollette saltano alle stelle e la sanità ha costi importanti, non si deve assolutamente tagliare alla sanità, noi non lo stiamo facendo, stiamo gestendo l’appropriatezza nella sanità. Sanità e sociale per quanto ci riguarda, non si toccano”.