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Sanità in Umbria, Corte dei conti: “Permangono criticità che incidono sul diritto alla salute della collettività”

La sanità in Umbria finisce nel mirino della Procura regionale della Corte dei conti. E non solo in merito ai diversi casi di presunto danno erariale che interessano diversi medici e professionisti del settore. Nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della magistratura contabile umbra, infatti, si è registrata una forte presa di posizione del procuratore regionale Rosa Francaviglia.

Nel corso del suo intervento – che ha fatto seguito a quello del presidente di Sezione Piero Carlo Floreani che ha esposto la relazione sull’attività svolta nel 2022 – il procuratore Francaviglia ha ricordato la delicata situazione della sanità in Italia, a seguito dell’emergenza pandemica, ma anche nello specifico le questioni dell’Umbria, a partire dalla vicenda “Sanitopoli” del 2019 fino alla situazione attuale ed alle sue criticità.

Un monito, in sostanza, alle massime autorità regionali presenti alla cerimonia, a partire dalla presidente della Giunta regionale Donatella Tesei.

Sanità, la svolta epocale dopo Sanitopoli

“La Procura contabile – ha ricordato il procuratore regionale della Corte dei conti – assolve un ruolo fondamentale di contrasto ai fenomeni di mala gestio ed allo spreco delle risorse pubbliche. Il conseguimento di tali obiettivi presuppone elevata competenza, pragmatismo, razionalità, determinazione ed efficienza, canoni ineludibili di “best practices” nel precipuo interesse della tutela erariale. Ciò posto, in sede di relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2020, era stato evidenziato che l’anno precedente aveva impresso una svolta epocale nella storia dell’Umbria a seguito dei molteplici accadimenti che si erano succeduti nel corso del 2019 a partire dall’inchiesta penale sulla cosiddetta “Sanitopoli”. Era stato rilevato che detti accadimenti avevano inevitabilmente inciso su assetti consolidati pluriennali disvelando una struttura di potere capace di incidere pesantemente sulla sanità che, da sola, come noto, assorbe la gran parte delle risorse finanziarie regionali. Questo sistema di controllo, improntato a logiche clientelari e profondamente pervasive, aveva condizionato e patologizzato la gestione della cosa pubblica asservendola ad interessi particolari, egoistici e personalistici”.

“Sanità pubblica va rafforzata e preservata”

“Orbene, a distanza di tre anni, – ha aggiunto Francaviglia – si ribadisce ancora una volta che la sanità pubblica non deve essere smantellata, ma rafforzata e preservata anche combattendo gli sperperi e premiando la meritocrazia. Tuttavia, la spesa sanitaria in Italia si attesta in misura notevolmente inferiore, in rapporto al PIL rispetto ad omologhi Paesi europei (soltanto il 7,2% nel 2021), e si è ulteriormente ridotta nell’anno 2022 (7,1%), con decremento al 6,1% nel periodo 2022-2025. Aggiungasi che le risorse stanziate nel periodo 2020-2022 sono state totalmente assorbite dalla necessità di fronteggiare la pandemia, a detrimento della prevenzione e dell’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

Al riguardo, – ha ricordato – la Consulta ha reiteratamente ribadito la necessità di preservare il livello essenziale di assistenza delle prestazioni sanitarie, evitando che le risorse a tale scopo finanziate siano distolte da tale esigenza assolutamente prioritaria, sia con riferimento alla spesa sanitaria in generale, sia, a maggior ragione, in relazione alle altre tipologie di spesa corrente. Ha, altresì, affermato la centralità assoluta del regime di separazione contabile di cui all’art. 20 del D. lgs. n. 118/2011, che garantisce il bilanciamento tra la tutela del diritto della salute di cui all’art. 32 Cost., e l’equilibrio finanziario generale di cui all’art. 81 Cost. (sentenza n. 233 del 21 novembre 2022).

Controlli su strutture private convenzionate inadeguati, permangono criticità

La Procura regionale ha attenzionato e tuttora attenziona molteplici problematiche in ambito sanitario, di cui le ipotesi di malpractice, di affidamenti illeciti di servizi e di distrazione di fondi a destinazione vincolata, sono soltanto una parte. Innanzitutto, l’assoluta inadeguatezza dei controlli regionali sulle strutture private convenzionate, ancorchè stigmatizzata sin dal 2019, non pare affatto sia stata superata nonostante i possibili risvolti erariali. Pur a voler tenere in debita considerazione gli effetti altamente distorsivi innescati dall’emergenza pandemica, è indubbio che permangano notevoli criticità che non incidono unicamente sulla spesa sanitaria, ma soprattutto sul diritto alla salute della collettività locale, diritto che rischia di essere seriamente compromesso e non soltanto da molteplici disservizi e dall’allungamento delle liste d’attesa.

La questione di oncologia

Alquanto emblematico, ad esempio, che il direttore del Reparto di Anatomia e Istologia patologica dell’Ospedale di Perugia, punto di riferimento regionale nella lotta contro le patologie oncologiche, si sia visto obbligato a rivolgere pubblicamente un accorato appello al fine di reperire risorse finanziarie perché si acquisiscano nuove figure professionali e importantissime strumentazioni di biologia molecolare, di cui il Reparto è privo e che, come noto, sono imprescindibili per completare adeguatamente i referti in modo da poter scegliere il miglior trattamento possibile per i pazienti. Una premessa doverosa – ha concluso il procuratore regionale – per sottolineare nuovamente, con estremo vigore e ferma convinzione, che la Procura contabile regionale opera per il bene comune e nell’interesse ultimo di tutti i cittadini”.

Cgil e Fp: “Parole che confermano le nostre denunce”

L’intervento del vertice della Procura regionale della magistratura contabile è stato subito raccolto da chi da tempo denuncia le criticità in materia di sanità in Umbria. Come i sindacati.

Sono parole pesanti quelle pronunciate dalla procuratrice regionale della Corte dei Conti, Rosa Francaviglia, che afferma che ‘in Umbria è in atto la devastazione della sanità pubblica’ e che ‘il diritto alla salute rischia di essere seriamente compromesso’. Tuttavia, come Cgil e come Funzione Pubblica non possiamo dirci di certo stupite da queste affermazioni, che non fanno altro che confermare le denunce che come sindacato lanciamo da tempo e che sono state alla base di una lunga mobilitazione, con tanto di manifestazione regionale a Perugia partecipata da migliaia di persone, mobilitazione che resta assolutamente aperta”. Così in una nota Maria Rita Paggio, segretaria generale della Cgil dell’Umbria, e Desirè Marchetti, segretaria generale della Fp Cgil dell’Umbria, commentano l’intervento della procuratrice in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. 

“Francaviglia ha rimarcato in particolare un aspetto per noi fondamentale, quello del rapporto con la sanità privata – continuano Paggio e Marchetti – stigmatizzando ‘l’assoluta inadeguatezza dei controlli regionali sulle strutture private convenzionate’. Strutture private che in questi anni, grazie appunto alla devastazione della sanità pubblica, hanno visto accrescere notevolmente il proprio spazio di intervento”.

Cgil e Funzione Pubblica auspicano dunque un immediato intervento nella direzione indicata dal massimo organo di controllo sull’amministrazione dello Stato: “Non è possibile continuare a nascondere la testa sotto la sabbia – concludono Paggio e Marchetti – il nodo delle assunzioni, promesse e mai realizzate, quello strettamente collegato delle liste d’attesa e la privatizzazione strisciante in atto sono i problemi da aggredire subito con atti concreti e investimenti. Se così non sarà la Cgil alzerà ancora il livello della mobilitazione”.