Sanità, Giuliano (UGL): “Case di Comunità senza personale, nel 2024 solo il 3% attive” - Tuttoggi.info

Sanità, Giuliano (UGL): “Case di Comunità senza personale, nel 2024 solo il 3% attive”

Redazione

Sanità, Giuliano (UGL): “Case di Comunità senza personale, nel 2024 solo il 3% attive”

Dom, 16/03/2025 - 10:47

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“I dati forniti dall’Agenas nel report sui risultati del monitoraggio Dm 77/2022, quello che definisce i modelli e gli standard per lo sviluppo della Medicina territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale, mostrano un quadro di desertificazione dell’assistenza di prossimità. Evidentemente il grido d’allarme che da tempo abbiamo lanciato è rimasto inascoltato se è vero che alla fine del 2024 sono state 485 le Case di Comunità con almeno un servizio attivo sulle 1.717 previste, vale a dire il 28% rispetto a quanto pensato. Entrando nel dettaglio i dati sono deprimenti perché le Case di Comunità hub, con tutti i servizi obbligatori attivi e con la presenza del personale medico e infermieristico in funzione 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e quelle spoke in funzione 12 ore al giorno per 6 giorni a settimana, sono state appena 46 ovvero un misero 3% sul totale previsto. Per completare il quadro drammatico sono 118 le Case di Comunità dotate di tutti i servizi obbligatori però senza la presenza di medici e infermieri. Mentre gli Ospedali di comunità con almeno un servizio attivo sono 124, su un totale di 568 strutture previste, circa il 22% del totale. Avviare strutture per la sanità territoriale senza avere la possibilità di utilizzarle a pieno regime per la mancanza di personale al proprio interno è semplicemente assurdo. E così la tanto attesa barriera che dovrebbe allentare la pressione sugli ospedali e garantire ai cittadini assistenza e cure in vicinanza è un puro miraggio nel deserto di un SSN sempre più in affanno. L’unica soluzione possibile rimane quella di investimenti consistenti, non briciole di propaganda, sul personale attraverso aumenti degli emolumenti, possibilità di progressione di carriera, formazione. Per farlo c’è bisogno di avviare un patto nazionale sulla sanità dove ogni componente faccia la sua parte, dalla politica fino a tutte le forze sociali, senza pregiudiziali ideologiche. Perché se si proseguirà così il destino del SSN sarà segnato” dichiara in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute.


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