Più presidi del 118 nella rete umbra dell’emergenza-urgenza; un maggior numero di auto mediche, in grado prestare un primo soccorso; attuazione delle misure che potranno finalmente consentire ai velivoli dell’elisoccorso di operare anche con condizioni meteo avverse e nelle ore notturne. L’assessore regionale alla Sanità Luca Barberini annuncia una serie di novità per consentire di soccorrere in tempi rapidi anche chi ha un incidente o un malore in zone periferiche del territorio umbro. Saranno dunque incrementate le auto mediche, già sperimentate con apprezzabili risultati in alcune realtà più distanti dai presidi del 118. L’estensione del servizio di elisoccorso alle ore notturne andrà così a dare piena attuazione alla collaborazione che la Regione Umbria avviò con le Marche nel 2014.
Liste d’attesa
Ma nel nuovo Piano sanitario, sul quale l’assessore in questi giorni si sta confrontando con le organizzazioni sindacali, dovranno diventare organiche le pratiche che si intendono attuare nell’immediato attraverso il piano straordinario per l’abbattimento delle liste d’attesa. Un piano ambizioso, quello definito “Patto per la salute dei cittadini”, che ha come obiettivo l’attesa massima di 72 ore per ricevere una prestazione in caso di urgenza e 10 giorni per le cosiddette “attese brevi”, differibili a 30 per le visite, non oltre i 60 giorni per gli esami diagnostici e 120 per le programmate. Un piano per il quale saranno messi in campo nel triennio 6,5 milioni di euro, necessari a garantire l’ampliamento degli orari di funzionamento dei macchinari e l’incremento del personale sanitario.
Sarà potenziato il servizio recall per evitare che chi ha prenotato una prestazione non si presenti (oggi la percentuale è di circa il 7%), mentre le chiamate saranno effettuate anche per ricordare le visite relative al servizio di screening.
Le prestazioni saranno inoltre effettuate nel Distretto di residenza (soprattutto per venire incontro alle esigenze degli anziani che hanno più difficoltà a spostarsi), dove verrà nominato un referente sanitario.
Le attività di risposta saranno sottoposte a monitoraggio, con la possibilità di inserire una sorta di commissario ad acta in presenza di particolari ritardi.
Le assunzioni
Ma nonostante le risorse a disposizione, pur con il tetto di spesa imposto a livello nazionale, Barberini conferma le difficoltà a coprire i posti vacanti, anche a seguito delle richieste di pensionamento con “quota 100”, con una vera e propria emergenza in settori quali l’ortopodia e la radiologia. Via dunque alle assunzioni, secondo il piano stabilito, che si aggiungeranno alle stabilizzazioni dei precari già effettuate.
I direttori
Un piano che dovrà essere portato avanti dai manager della sanità umbra le cui nomine sono attese a luglio, dopo la decisione della Giunta di commissariare sino al 30 giugno le due Asl e le due Aziende ospedaliere.
“Non ci saranno differimenti di tempi per le nomine” assicura Barberini, che ribadisce come la scelta del commissariamento breve sia legata al solo fatto tecnico di attendere l’approvazione dei bilanci, senza alcuna valutazione di opportunità condizionata dall’appuntamento elettorale di fine maggio. Con le rose dei nomi da cui pescare i direttori generali già pubblicate nell’elenco del Ministero della salute, Barberini annuncia che a breve saranno disponibili gli elenchi di coloro che sono idonei, per l’Umbria, ad assumere gli incarichi di direttore sanitario e direttore amministrativo. E lì, tra spinte al rinnovamento (almeno con la rotazione dei ruoli, è il pensiero di Barberini) e richieste ‘conservative’ che potranno arrivare da altre sponde politiche o magari dal nuovo corso universitario, non sarà secondario l’indice del termometro politico ad inizio estate.