Città di Castello

Sanità Altotevere, “Patologie oncologiche nella media ma c’è incremento tumore a stomaco”

In Altotevere il tasso di incidenza ‪dei tumori in generale non risulta superiore alla media, tranne che per il ‪tumore allo stomaco e segnatamente per gli uomini. La causa preponderante è ‪l’helicobacter, oltre a fattori genetici e altri legati agli stili di vita. Il lavoro di analisi e prevenzione effettuato dalla Asl è molto efficace, ma ‪sarebbe importante poter definire uno screening specifico per questo tipo di ‪neoplasia nel territorio altotiberino

Queste le parole del presidente della ‪Commissione Sanità e Servizi sociali Attilio Solinas, dopo l’audizione con i ‪medici della Asl Umbria 1, i tecnici dell’Arpa, del Servizio prevenzione della ‪Regione, del Registro tumori, sindaci e associazioni di cittadini.‪ “La commissione – ha detto Solinassi adopererà per giungere a una ‪proposta di risoluzione da valutare nel nuovo Piano sanitario regionale. ‪Dobbiamo guardare agli esempi di chi ci ha preceduto su questa strada, uno su ‪tutti il Giappone, dove, avvalendosi di test ematochimici ed endoscopici che ‪indirizzano verso la potenziale presenza del tumore, si consente una diagnosi ‪precoce”.

“Abbiamo chiesto un contributo tecnico scientifico che possa aiutarci a ‪dare risposte a quei cittadini dell’Altotevere preoccupati per i dati ‪pubblicati sugli organi di stampa riguardanti l’incremento dei casi di tumore ‪nell’Altotevere umbro”, ha detto il consigliere della Lega Nord Valerio ‪Mancini. ‪“I dati sull’incidenza dei tumori dimostrano che le preoccupazioni ‪sollevate sono suffragate dai fatti – ha proseguito – e necessitano di ‪una azione in risposta alle problematiche evidenziate. La Giunta regionale ‪deve impegnarsi in un piano di prevenzione mirato a questi territori e tutti ‪dobbiamo porre l’attenzione agli stili di vita e alle abitudini alimentari, senza tralasciare il monitoraggio dell’ambiente, visto che comunque i dati ‪forniti da Arpa indicano la presenza di nitrati, solventi e fitofarmaci, che ‪preferisco chiamare pesticidi, mentre siamo a conoscenza, al di là di quanto‪è possibile rilevare, del massiccio utilizzo di glifosati”.

Fabrizio Stracci, del Registro tumori umbri, ha detto:

In Altotevere si registrano ‪percentuali più alte che altrove per quanto riguarda il tumore allo stomaco, ‪soprattutto negli uomini, ma l’incidenza è più alta anche per quanto ‪riguarda le donne. Va anche detto che la tendenza degli ultimi anni è verso ‪una diminuzione sia della incidenza dei tumori allo stomaco che della ‪mortalità: ogni anno meno persone si ammalano di cancro allo stomaco, che ‪comunque rimane ad elevato indice di mortalità. Più contenuto il tumore del ‪polmone. Il tumore più frequente in tutta la regione è il carcinoma della ‪prostata, pur se in sensibile diminuzione. La prima causa di morte in Umbria ‪è invece il cancro del colon

Questo l’intervento di ‪Basilio Passamonti, direttore Usl Umbria 1 Diagnostica di laboratorio ‪aziendale e laboratorio unico per lo screening):

La Regione Umbria ha ‪adottato tre tipologie di screening: cervice, mammella e colon. Il tumore ‪alla cervice sta scomparendo grazie alla prevenzione perché si è arrivati a ‪capirne l’origine. Bisognerebbe riuscirci anche per il tumore allo stomaco, quarta causa di morte in Italia. Sappiamo che l’inquinamento di un ‪dato territorio incide, come anche gli stili di vita e altri fattori, primo ‪fra tutti l’helicobacter. Occorrerebbero risorse per trovare una strategia di ‪prevenzione contro questo tumore, individuando un ‪territorio campione che potrebbe essere Città di Castello, dove c’è una ‪endoscopia che non avrebbe problemi a farlo. Si individua un campione, si fa anamnesi, si ‪guarda la storia familiare, si fanno studi precisi su rischi locali e ‪eventuali fenomeni ambientali. Tenendo presente che uno screening costa 5 ‪euro a persona, mentre il costo di una neoplasia è di 150mila euro

Carla Betta, responsabile epidemiologia Dipartimento di prevenzione ha ‪illustrato i dati relativi al sistema di monitoraggio denominato “Passi”, ‪attraverso cui sono state intervistate sulle proprie abitudini oltre 10mila persone, di cui 681 residenti nel Comune di Città di Castello. Un ‪cittadino su tre fuma; soltanto il 6% delle persone intervistate ha ‪detto di mangiare frutta e verdura più volte durante la giornata; una ‪persona su 5 consuma alcol in maniera definibile a rischio, il 4% ‪degli intervistati ha un consumo di alcolici abitualmente elevato; 1 su 5 è ‪iperteso, 1 su 5 ha colesterolo alto e l’8% è obeso. “Nel ‪dipartimento di prevenzione – ha spiegato Bietta – c‘è un controllo ‪costante per scovare eventuali campanelli d’allarme. Non emergono elementi di ‪preoccupazione da riferire in particolare agli abitanti di Città di ‪Castello”. Fra gli altri dati, il primo posto assoluto dell’Umbria rispetto alle altre regioni italiane nella percentuale di fumatori.

‪A completare il quadro della situazione ha provveduto l’Arpa, con il ‪direttore Walter Ganapini, Paolo Stranieri (responsabile sistema informativo ‪ambientale) e Paolo Fabricciani (tecnico di prevenzione):

Dal punto di ‪vista ambientale non ci sono diversificazioni estreme tra il territorio di ‪Città di Castello e il resto della regione. Le acque superficiali sono in ‪uno stato tra il sufficiente e il buono, per quanto riguarda l’uso di ‪fitosanitari per la prevenzione di infestanti non siamo sopra il livello ‪limite pur risultando positivo l’accertamento di prodotti chimici. Nelle ‪acque sotterranee presenza di nitrati, solventi e fitofarmaci. Cinque i siti ‪contaminati nella zona di Castello, con bonifiche già avviate o già ‪concluse. Ovviamente nessuna di queste problematiche incide in alcun modo ‪sull’acqua potabile. Per ciò che riguarda la qualità dell’aria, la ‪situazione è generalmente migliore del resto del territorio. Le antenne ‪presenti sul territorio sono tutte collaudate e non presentano problemi

[Foto ACS]