Cittadinanzattiva e Tribunale dei diritti del malato in campo per difendere la sanità a Spoleto e per capire quali siano le intenzioni future delle istituzioni in merito ad ospedale ma anche servizi territoriali.
Di seguito la lunga nota delle due associazioni sul tema.
“Ormai la percezione delle persone è quella di una Sanità allo sbaraglio, questi anni di pandemia hanno messo alla luce carenze notevoli in buona parte d’Italia. La Regione Umbria, che era meta di migrazione sanitaria, da anni ha perso questa prerogativa, ora siamo noi Umbri a dover migrare se vogliamo salvarci la vita.
Anche Spoleto ha fatto la sua parte, ricordiamo quando con l’acquisto del Robot da Vinci, il reparto di Chirurgia del Dott. Casciola era pieno di persone provenienti da altre regioni. Poi le cose a poco a poco sono cambiate, alcuni discepoli del Dottor Casciola, che avrebbero potuto seguitare a fare egregiamente il lavoro a Spoleto, sono stati messi in condizioni di doversene andare in altre Regioni, dove danno lustro ad altri servizi sanitari. La cosa triste è che gli interessi di parte sono stati e sono ancora preponderanti rispetto al diritto alla salute dei cittadini. Da sempre chi ha più appoggi politici riesce ad avere un posto (meritevole o meno), o duplicato un dipartimento (tanto i soldi sono pubblici).
Liste d’attesa chiuse, i cittadini devono andare da nord a sud dell’Umbria per visite specialistiche o interventi chirurgici, i pochi fortunati si possono rivolgere alle strutture convenzionate (inviati dal cup visto i budget molto limitati delle ASL) o ancora chi può alle strutture private. E’ disegno preciso o incapacità di gestire le cose?
Sono anni che Spoleto sta subendo un depauperamento dei servizi ospedalieri, che ha fatto sì che l’alto livello degli standard degli anni passati diminuisse a poco a poco, oggi dopo più di 2 anni di pandemia, con un anno di trasformazione in Ospedale Covid, la situazione è al collasso. Sulla carta (vedi Delibera Giunta regionale), gli Ospedali di Spoleto e Foligno sono entrambi LEA di 1° livello, ma sono anni che si parla di integrazione, anche perché l’Ospedale di Foligno da solo non può servire tutto il comprensorio Foligno Spoleto Valnerina.
Negli ultimi mesi, nonostante la Delibera per l’integrazione del Direttore Generale della nostra ASL, Dott. De Fino, la commissione si è riunita una sola volta, (questo è quanto è stato riferito in Consiglio comunale), e comunque il mandato del Direttore generale, che fa parte della Commissione è in scadenza da fine anno 2021.
Dovremmo quindi rassegnarci ed aspettare per vedere a chi passerà la palla?
E comunque, con quali sanitari potrebbe essere completato questo puzzle?
Molti medici sono andati in pensione, altri non hanno avuto i contratti rinnovati, i concorsi vanno deserti o chi li vince “scappa” a detta del Direttore De Fino.
La Sanità umbra, dunque manca di personale sanitario e di soldi! Questa Giunta regionale avrà sicuramente trovato una situazione non brillante, non dimentichiamo Sanitopoli, ma sicuramente ha fatto scelte molto discutibili che speriamo siano corrette in qualche modo.
Ci dispiace doverlo dire ma la totale mancanza di coinvolgimento e di partecipazione di tutti gli altri soggetti coinvolti a diverso titolo, non ci rende edotti sulla qualità del lavoro che sta svolgendo l’Assessorato regionale alla Sanità. Sapere quali e quante strutture saranno ristrutturate per diventare case di comunità o ospedali di comunità non ci fa capire la misura dei servizi che avrà ogni territorio.
Sapere che in Via Manna ci sarà sia la Centrale Operativa Territoriale che la Casa della comunità dove prima c’era il Centro salute non ci cambia nulla. Abbiamo il diritto di sapere quali Centri di salute rimarranno, quali Punti di Erogazione Servizi.
Tutti i cittadini hanno il diritto di avere servizi sanitari buoni ed equamente distribuiti in tutta la regione.
Come Cittadinanzattiva – Tribunale per i diritti del malato a livello locale e regionale siamo sempre stati disponibili a coadiuvare le Aziende e la Regione fornendo il punto di vista dei cittadini per il miglioramento dei servizi. E non abbiamo mai prediletto la denuncia gratuita. Ma la situazione è quantomeno critica, passano le settimane e i mesi e le cose stanno peggiorando.
Se la Regione non fa concretamente e immediatamente qualcosa per cambiare questa deriva ci vedremo costretti ad organizzare delle manifestazioni nelle nostre piazze fino ad andare a Roma a chiedere al Governo il commissariamento della Sanità umbra.