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Sanità, a rischio punti nascita Castiglione del Lago e Narni-Amelia

Il neo-assessore regionale alla sanità, Luca Barberini, i direttori delle aziende ospedaliere e sanitarie dell’Umbria, il direttore regionale, Emilio Duca, e i dirigenti dell’assessorato regionale hanno tenuto ieri un summit sulla sanità. Un incontro dove, tra le altre cose, è stata ribadita la volontà di Regione e direttori delle aziende di “razionalizzare” il sistema degli undici punti nascita regionali. Che da 11 devono diventare e diventeranno 8.  

Assisi è già chiuso da tempo e i prossimi sulla lista degli “esuberi” da eliminare  appunto sono Castiglione del Lago e Narni-Amelia che non rispettano il parametro di almeno 500 parti all’anno imposto dalla legge. Letteralmente Barberini ha parlato di “superamento del punto nascita di Narni, così come peraltro  previsto dalla delibera N.1040 adottata dalla Giunta regionale il 4 agosto dello scorso anno. Non sono state indicate ufficialmente date precise per la chiusura, ma secondo indiscrezioni trapelate, la “scadenza” sarebbe fissata a fine estate.

Quello di Castiglione del Lago, ricordiamo è l’unico punto nascita della zona  del Trasimeno, utilizzato anche da mamme della vicina Toscana. Le partorienti della zona del Lago e di Città della Pieve avranno come possibilità di scelta Perugia o l’ospedale di Nottola, cioè l’ospedale unico della Valdichiana senese, nel comune di Montepulciano.

La notizia dell’imminente chiusura del punto nascita dell’ospedale di Castiglione del Lago ha suscitato l’immediata reazione da parte del sindaco Sergio Batino che ha scritto una una lettera dai toni duri indirizzata alla Giunta regionale, al nuovo assessore alla sanità Luca Barberini e al direttore generale della USL 1 Giuseppe Legato. Ecco il testo completo: “In riferimento alle notizie di stampa apparse in data odierna in merito alla presunta prossima chiusura del punto nascita presso l’Ospedale di Castiglione del lago, questa Amministrazione comunale ritiene di precisare che: 1) nessuna comunicazione, formale od informale, in tal senso è pervenuta al Comune; 2) la Regione Umbria e la Usl 1 hanno approvato nel 2014 il documento attinente il riordino della sanità nell’area del Trasimeno che individuava quello di Castiglione del Lago come Ospedale di Comunità con le specializzazioni di Medicina, Chirurgia, Punto Nascita, Dialisi e Pronto Soccorso; 3) il Trasimeno è l’unico territorio dell’Umbria che non vedrà realizzata una nuova struttura ospedaliera e non può accettare ulteriori penalizzazioni; 4) ferma restando, quindi, la disponibilità ad un confronto teso a migliorare i servizi rivolti ai cittadini, respingiamo con forza ogni ipotesi di ridimensionamento del Presidio ospedaliero; 5) la diminuzione delle nascite presso l’ospedale di Castiglione del Lago è dovuta essenzialmente a situazioni contingenti e chiediamo quindi di operare per il suo rilancio”.

Anche il consigliere regionale di Forza Italia Raffaele Nevi, chiede “chiarezza sulle scelte della Regione non solo per Narni ma anche per Pantalla e Castiglione del Lago”.

Chiude il Punto Nascite di Narni

Il futuro di Narni-Amelia: “L’ospedale unico di Narni Amelia, frutto di una attenta programmazione, sarà un polo di riabilitazione a valenza provinciale e regionale che ambisce anche a diventare  luogo di attrazione per la mobilità sanitaria da altre regioni”: lo ha detto l’assessore regionale alla sanità, Luca Barberini, intervenendo sulle diverse questioni attinenti la realizzazione della struttura e la riconfigurazione della rete ospedaliera del territorio. Barberini ha infatti ricordato che la “mission” del nuovo ospedale sarà quella del trattamento delle post acuzie e della riabilitazione intensiva. “Una specificità che costituisce un ulteriore, importante tassello  del complessivo disegno di  riorganizzazione della rete ospedaliera umbra.  Attraverso questa struttura – ha aggiunto – potranno inoltre essere date  risposte concrete alle numerose richieste del territorio. Sono infatti oltre 700 all’anno i pazienti  che dalla provincia di Terni  vanno a curarsi fuori regione per prestazioni riabilitative ospedaliere, con  un costo, a carico della sanità umbra,  di oltre  3,5 milioni di euro.  La struttura  ospiterà, oltre ai reparti di medicina e chirurgia, circa 80 posti letto per la riabilitazione intensiva multispecialistica, in coerenza con le percentuali previste dalla  programmazione nazionale pari allo 0,7 per mille posti letto disponibili per la post acuzie”.