“Il ventilato trasferimento della sede legale dell’Asl a Foligno è irrealizzabile.” Lo dichiara la Conferenza dei presidenti di gruppo, che in previsione della riorganizzazione regionale della sanità interviene in relazione alle notizie apparse sulla stampa locale negli ultimi giorni. “Non ci piacciono le diatribe – affermano i capigruppo – tuttavia ricordiamo che la città di Terni ha storicamente contribuito alla nascita e allo sviluppo dei servizi territoriali sanitari e che le sue esperienze sono state replicate a livello nazionale. In questa città sono nati negli anni ‘70 il servizio di medicina del lavoro, la psichiatria democratica con la prima applicazione della legge Basaglia, il centro geriatrico e l’attuale geriatria territoriale riabilitativa. Inoltre, come ormai emerge chiaramente dalla riforma nazionale sulle province, anche l'Umbria dovrà necessariamente rispondere ad un riequilibrio territoriale che costituisca due entità di pari abitanti, sottraendo territorio e popolazione alla provincia di Perugia. Quindi sembra improvvida la scelta di spostare fin da ora la sede della nuova Asl che nascerà dall’unione di quelle di Terni e Foligno. Si deve tenere conto di tutte le questioni in essere. Questioni che riguardano molti aspetti, non solo sanitari e che toccano le infrastrutture, l’università e le sedi decentrate dello stato (prefettura, questura, camera di commercio, comando dell’arma, vigili del fuoco ecc.). Per queste ragioni è sbagliato e pericoloso spostare da Terni il governo della sanità territoriale fino a quando non si definisca un quadro di riferimento istituzionale certo. Tenuto conto delle ragioni sopra esposte tutto il Consiglio provinciale dà ampia delega e sostegno al sindaco di Terni ed al presidente della Provincia per sostenere con tutta la forza e determinazione necessarie le ragioni del territorio ternano in sede regionale.”