Ale.Chi.
Viene da Milano, ha 54 anni e da 31 è chirurgo: è il Professor Paolo Baccari, il nuovo direttore di chirurgia generale dell'Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. Formatosi presso il San Raffaele, ha alle spalle 3500 interventi chirurgici, ed è esperto in laparoscopia, un tipo di chirurgia minimo invasiva, specializzandosi in Francia ed in Belgio. Ha trascorso il suo ultimo periodo lavorativo presso l'ospedale di Cefalù, in Sicilia, gestito dall'ospedale lombardo. “Mi sono spostato da un centro di eccellenza come il San Raffaele di Milano per venire in un altro centro di eccellenza come l'Azienda ospedaliera di Perugia”: queste le sue parole, durante la conferenza stampa di questa mattina in occasione del suo ingresso nel nosocomio perugino. Presenti anche la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, l'Assessore alla Salute, Franco Tomassoni, Walter Orlandi, commissario straordinario dell'Azienda ospedaliera, ed il Direttore regionale alla Sanità Emilio Duca. Assente per una missione all'estero il Rettore dell'Università di Perugia Francesco Bistoni: al suo posto c'era il professor Abbritti che, portando i saluti del Magnifico, ha voluto anche sottolineare che “verso un'ottica di maggiore sinergia tra attività di ricerca, didattica e assistenza, dovrà andare la nuova convenzione tra Università e Azienda ospedaliera”.
“Una scelta difficile” – “La nomina di Baccari èstata una scelta difficile – ha precisato Orlandi, nell'aula stracolma del Santa Maria della Misericordia, dove vi erano ad ascoltare più di 200 operatori – per via del suo maestro, ora entrato in pensione, che il nuovo primario va a sostituire. Ma l'eccellenza del nostro ospedale non poteva che avere una certa continuità con l'arrivo di un luminare dal San Raffaele”. Tanta la curiosità degli astanti, che si unisce alla tipica diffidenza umbra per il nuovo che arriva. “Da oggi – ha continuato Orlandi – ci arricchiamo di un'ulteriore professionalità. La scelta del nuovo direttore, figura di grande prestigio, va intanto nella direzione di una nostra attenta riorganizzazione interna, in attesa degli obiettivi che ci verranno assegnati dalla riforma del sistema sanitario regionale. Il nostro scopo è quello di mantenere in sicurezza un'Azienda ospedaliera che è in salute dal punto di vista quantitativo e qualitativo per i servizi offerti”.
Sono ben 18 i centri chirurgici umbri, che, come sottolineano Duca ed Orlandi, non saranno tagliate. Ciò che si cercherà piuttosto di fare sarà favorire lo spostamento dei medici dalla centrale verso la periferia, per migliorare la sinergia tra i vari ospedali. Un'anticipazione che riguarda anche Baccari, esperto in chirurgia robotica: gli unici centri dotati di una tale tecnologia sono a Spoleto e Terni, e il professore potrebbe perciò spostarsi in queste realtà per “ottimizzare e coordinare il servizio”.
Eccellenza e progresso – “Il mio obiettivo – ha detto Baccari – è quello di applicare la tecnologia laparoscopica nella maggior parte degli interventi, perché è verso la minore invasività che va anche lo sviluppo della chirurgia. La mia è una sfida: non sono giovanissimo, ma ho molta esperienza che, unità all'eccellenza umbra, produrrà ottimi risultati”. Il suo è un altro esempio di primato per l'Ospedale perugino, dopo la presenza del Dottor Maurizio Camiglia, medico di oncologia pediatrica formatosi presso il Bambin Gesù.
“Baccari – ha sottolineato la Marini – arriva in un'azienda che per qualità e complessità è la più importante dell'Umbria e da subito si troverà anche lui come parte integrante di una sfida in atto per la riforma del sistema sanitario che vogliamo condurre e vincere. Uno dei nostri obiettivi in questo progetto di riordino è infatti quello di utilizzare meglio i professionisti della sanità, che non dovranno più essere legati in maniera stretta al singolo presidio sanitario o alla singola azienda ospedaliera, ma operare in un nuovo sistema fatto di collaborazione e sinergie”. Anche secondo Tomassoni “se si vuole vincere questa sfida occorre comunque sempre puntare alla qualità e all'eccellenza, come è stato fatto in questo caso anche con la scelta del dottor Baccari. La direzione in cui stiamo andando, con l'atto di riforma del servizio sanitario regionale che è stato preadottato, è quella di costruire servizi appropriati, in quantità e qualità, pur avendo meno risorse a disposizione”.
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