Alessia Chiriatti
Sono in Piazza Italia, a Perugia, da 10 giorni le lavoratrici e i lavoratori umbri del trasporto sanitario di emergenza: protestano per il riordino del servizio di conduzione ambulanze. I microfoni di TO® li hanno incontrati questa mattina, in una giornata importante come oggi, durante la quale si è avuto un primo tavolo di concertazione tra le parti per il raggiungimento di un probabile accordo. Il prossimo incontro si terrà martedì, sempre a Palazzo Donini. Il precedente sta nell'esito della gara d'appalto indetta dalla Regione per la gestione del servizio sanitario della Provincia di Perugia, “che – ci ha spiegato il gruppo di lavoratori – aveva avuto come partecipanti: la Croce Rossa, una cooperativa formata da Stella d'Italia e Croce Bianca, e la cooperativa sociale Italy Emergenza. Le prime due, tuttavia, all'apertura della busta contenente i risultati, si sono viste escludere, poichè non in possesso dell'iscrizione alla Camera di Commercio, uno dei prerequisiti per la vittoria”. Ora rischiano di non essere più assorbiti come dipendenti, e di perdere il lavoro. Le sigle sindacali impegnate nel presidio (Cgil, Cisal e Cisl) chiedono l'adozione di un'apposita legge di riordino, “che accrediti le associazioni stabilendo costi standard al fine di evitare una guerra selvaggia esclusivamente al ribasso, che non tiene conto della qualità del servizio, della professionalità acquisita e di una conoscenza capillare del territorio”. Il loro non è uno sciopero, tengono a precisare, perchè gli altri rimangono in ospedale, a lavorare. “L'assessorato alla Sanità dovrebbe prendere delle misure urgenti, perchè a breve ci saranno dei servizi, come quelli forniti ai pazienti in dialisi, che potrebbero subire dei rallentamenti a causa di mancanza di personale”, ci spiega Fabio Stivala, rappresentante regionale Fp Cgil Croce Rossa. “Non si possono mettere a rischio elementi importanti come la sicurezza e la tutela del servizio – continua. “Il nostro obiettivo primario è stato e rimane l'internalizzazione del servizio, senza per questo esautorare le associazioni che rappresentano un pezzo di storia della città”.
L'audizione – A Palazzo Cesaroni questa mattina si è tenuto l'incontro della terza Commissione consiliare, dei rappresentanti Cgil, Cisl e Cisal dei lavoratori del trasporto sanitario regionale. Hanno chiesto che, in occasione dell'attuale fase di riordino del sistema sanitario regionale, venga superata l'attuale fase di “disomogeneità” del servizio di conduzione ambulanze sia in regime di emergenza 118 che ordinario, vale a dire per il trasporto dei malati, con l'obiettivo di internalizzare il servizio senza esautorare associazioni che rappresentano un pezzo di storia, in alcuni casi centenaria, delle città umbre.
Wanda Scarpelli e Fabio Stivala della Cgil, Michele Belladonna (Funzione pubblica Cisl) e Giorgio Ronchetti (Cisl) hanno voluto ribadire e sottolineare ai membri della Commissione Sanità del Consiglio regionale la delicatezza di un lavoro che “salva vite umane e che – hanno detto – non può essere appaltato al massimo ribasso come accaduto nella Asl1, con un possibile scadimento del servizio se affidato a personale precario e con minore formazione ed esperienza”. Sollevato anche il problema dei venti lavoratori della Croce Rossa Italiana che nella Asl 2 hanno sì ottenuto la proroga dell’appalto di ulteriori sei mesi, “ma – hanno aggiunto – senza prospettive per il futuro. E a settembre – hanno fatto notare – trenta dializzati resteranno senza Croce rossa, quindi la politica trovi la soluzione più adeguata”.
Il presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, Massimo Buconi, ha riferito che la Commissione farà, da subito, una riflessione su quanto esposto dai lavoratori e ne discuterà poi con l'assessore regionale alla Sanità, Franco Tomassoni, in modo da contribuire all'inserimento di una normativa specifica per il settore del trasporto sanitario all'intero della riforma che riguarda tutto il comparto.
In un suo comunicato, anche la Presidente Marini ha espresso il suo interessamento sulla faccenda, precisando come esista “la disponibilità della Giunta regionale a valutare tutte le indicazioni ed i suggerimenti emersi nell’incontro di oggi e di quelli che emergeranno nei successivi incontri partecipativi, purché essi avvengano in un quadro unitario e complessivo, in grado di rendere comunque sostenibile la riforma nel suo insieme, sia per ciò che riguarda i suoi aspetti programmatici che finanziari”.
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Video di Nicola Palumbo
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