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Sanificazione, il nuovo rompicapo della fase due: ecco che fare

Che il luogo di lavoro debba essere sicuro, pulito e sanificato, lo diceva in tempi non sospetti il decreto legislativo 81 del 2008. Il lavoro è un diritto costituzionale, che deve essere tutelato ed effettuato in salute. E gli ormai famosi Dpcm, i decreti del presidente del consiglio, hanno applicato concretamente i principi fin qui formulati, parlando di operazioni di sanificazione contro il coronavirus.

I decreti

Come funziona la sanificazione, come farla e a chi rivolgersi è il nuovo rompicapo delle imprese e degli uffici che sono ripartite o che vogliono ripartire. Intanto la prima certezza: i Dpcm parlano di obbligo, ma non della frequenza.

Si parla di operazioni periodiche, ma occorre valutare caso per caso. “Ogni luogo in cui c’è potenzialità di contagio, frequentato da più persone, deve essere sanificato. E’ chiaro che un luogo di lavoro frequentato una volta al mese avrà meno rischi“, spiega Paolo Vitali che con la sua Ecol Service ha avviato la sanificazione a ozono, effettuando anche le altre tipologie.

L’ozono

L’ozono è infatti una delle possibilità, oltre alla potenzialità con il cloro o con il perossido di idrogeno. Le altre due opzioni sono modalità più invasive, mentre l’ozono ha la possibilità di arrivare dappertutto essendo un gas. “Con l’ozono – spiega Paolo Vitali – vengono sanificate anche le ambulanze e le sale operatorie“.

Sanificazione da aziende professioniste

Di sanificazione si è parlato durante il webinar gratuito, dal tema “#Restartimpresa – Come affrontare la ripartenza”, promosso dall’agenzia di intermediazione e società di consulenza Somministrazione lavoro srl di Perugia. A moderare l’incontro Giulia Rosi, socio amministratore e direttore generale dell’agenzia che ha ricordato il progetto “Best side – Il lato migliore”: “Con il quale vogliamo dare il nostro supporto a lavoratori ed aziende che dovranno essere in grado di affrontare le nuove sfide dovute all’emergenza sanitaria”.

La webinar

Il tema della sanificazione è stato affrontato da Gianluca Spallotta, membro del Consiglio generale di Retimpresa Confindustria Italia e presidente di Horeca Group e di Quark srl, che ha spiegato: “Tutte le attività di ogni categoria, compresi gli uffici, devono effettuare servizi di sanificazione, che comprende la pulizia che può essere gestita dal proprietario della struttura o dal titolare dell’azienda, e la disinfezione, che nell’insieme formano il protocollo da seguire in base alle indicazioni fornite dal Ministero della salute. La sanificazione va effettuata con attrezzature adeguate da aziende che hanno i requisiti per erogare questo tipo di servizio e con prodotti inattivanti, quali ipoclorito di sodio, perossido di idrogeno o etanolo con alcol almeno al 70%. Le aziende che effettuano la sanificazione devono essere riconosciute e specializzate e devono rilasciare la relativa certificazione. Solo chi presenta la documentazione adeguata può ricevere l’accredito fino al 50% delle imposte per i relativi costi”.