Scontro politico sulla Perugia violenta, dopo le ultime aggressioni che hanno portato in città la troupe della trasmissione di Rete 4 “Fuori dal coro”. Il servizio “Ladri di sicurezza, allarme e paura a Perugia”, in cui vengono proposti quattro episodi di scontri e violenza verificatisi nell’arco di molti mesi, viene criticato dal Pd del capoluogo umbro. Che parla di una rappresentazione “strumentale alla propaganda della destra perugina”, accusata di voler “gettare discredito e fango sulla nostra città”.
“Il Pd di Perugia – scrive in un una nota – non sottovaluta il tema della ‘sicurezza’ (quella reale e quella percepita), per questo sosteniamo azioni coordinate e unitarie tra le istituzioni preposte all’ordine pubblico (in primis il Ministero dell’Interno), alle quali contribuisce anche la nostra polizia locale, finalizzate alla prevenzione, al controllo e alla repressione di illeciti e violenze”.
Dopo la spedizione punitiva avvenuta a San Sisto, che ha portato al grave ferimento di una persona da parte di un gruppo non ancora identificato, la sindaca Vittoria Ferdinandi e il delegato alla sicurezza urbana Antonio Donato avevano espresso “ferma condanna, profonda preoccupazione e massima vicinanza ai cittadini di San Sisto”. Confidando nell’operato delle forze dell’ordine per assicurare alla giustizia “i responsabili di questo atto inaccettabile”.
Parole che non sono bastate ai gruppi di opposizione, che hanno chiesto atti concreti per garantire la sicurezza: “Basta giustificazioni. Basta buonismo ideologico”, la loro nota congiunta.
Nei giorni scorsi, più volte sono state segnalate persone – in alcuni casi fermate dalle forze dell’ordine – che si aggirano armate di coltelli e addirittura di machete, come sembra per gli aggressori di San Sisto.
La città universitaria
L’assessore regionale Fabio Barcaioli mette in guardia dalle possibili ripercussioni negative di “false narrazioni” sul fronte delle iscrizioni di studenti fuori sede: “Perugia è una città universitaria. L’università è ciò che trasforma questa città in un luogo dove il sapere incontra la vita, dove migliaia di giovani arrivano ogni anno da tutta Italia e da tutto il mondo per formarsi, per crescere e per vivere. Infangare Perugia significa minarne l’attrattività. Significa creare un danno a studenti, famiglie, docenti e ricercatori. Significa indebolire uno dei principali motori economici, culturali e sociali dell’intera regione Umbria”.
Le indagini
Intanto, proseguono le indagini per cercare di identificare gli autori di un’aggressione che appare come una vera e propria spedizione punitiva, un regolamento di conti, forse legata al controllo del mercato dello spaccio di droga. Alcuni dei responsabili sarebbero stati identificati.