Luca Biribanti
Come un fulmine a ciel sereno è arrivata ieri la notizia che ha lasciato sotto choc la “Sangemini”: “Norda” non è più interessata all'acquista dell'azienda ternana. La famiglia Pessina lascia una situazione disperata, al limite del fallimento, e 136 lavoratori in una condizione di assoluta incertezza. L'Unicredit, la banca che vanta un credito di circa 80 milioni, non sembra 'morbida' nei confronti dell'azienda, confermando che non ci saranno garanzie o 'sconti' sulle modalità e la tempistica del saldo del debito. Oggi si è stato organizzato lo sciopero dei lavoratori che hanno percorso il tragitto che porta dallo stabilimento alla piazza centrale del paese, bloccando per alcuni minuti la strada. Alcuni operai volevano scendere fino all'E45, ma la mediazione dei rappresentanti sindacali ha fatto in modo che il proposito non venisse realizzato. In testa al corteo anche il sindaco di San Gemini, Leonardo Grimani: “situazione pesante, dobbiamo ripartire da 0, anche sei i giorni pochi, dobbiamo tutelare i 136 lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro”.
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