Economia & Lavoro

Sangemini, Flai Cgl “No alla Cigs, sì a un vero piano industriale”

La Flai Cgil dell’Umbria ritiene necessario visti gli ultimi avvenimenti incresciosi che stanno caratterizzando la vertenza Sangemini sottolineare e chiarire la propria posizione in merito:

Le azioni poste in essere in maniera unilaterale dall’azienda, che hanno riguardato lo spostamento di personale dalle proprie postazioni di lavoro, producono a nostro avviso un grave danno ai lavoratori interessati. Traspare il tentativo da parte dell’azienda di aumentare la tensione tra i reparti, al fine di destabilizzare l’ambiente e il fronte unitario dei lavoratori che stanno combattendo per il loro futuro. Pertanto, diffidiamo l’azienda a proseguire su questa linea.

I lavoratori della Sangemini meritano la solidarietà di un intero territorio (già fortemente attraversato da crisi aziendali) e di tutte le istituzioni interessate. Ma ogni intervento va portato nel rispetto delle proprie prerogative, a sostegno dell’azione sindacale e delle maestranze, in questa dura vertenza che riguarda la salvaguardia dei siti Sangemini e Amerino, e lo sviluppo di un intero territorio.

Ben venga il tavolo regionale, auspicato dall’assessore Paparelli, ma è necessario che la proprietà sia presente con un piano industriale di investimenti e consolidamento dei marchi e dei volumi, finalizzato alla messa in sicurezza degli organici previsti nell’accordo del 2014.

Nei prossimi giorni si terranno le assemblee dei lavoratori. Il nostro obbiettivo è quello di rafforzare l’unitarietà dell’azione sindacale, e contrastare il clima di tensione che invece serpeggia tra i lavoratori.

La Sangemini ha attraversato nel suo passato, non troppo lontano, momenti di difficoltà, dovuti, a nostro avviso, sempre a scelte industriali mirate a speculare sul marchio Sangemini, che hanno penalizzato i marchi Fabia e Grazia. Scelte che si sono rivelate sempre infauste. A nostro avviso, solo tenendo in piedi i vari marchi si può garantire un’offerta sul mercato all’altezza, tale da rendere competitiva l’azienda. Una linea vetro che possa rappresentare un valore aggiunto al marchio è un investimento che non può essere più rimandato. La mancanza di una forte rete vendita che valorizzi i marchi nei mercati che vedevano una forte presenza del gruppo (Centro-sud), sta pesando sulle vendite e non comprendiamo come si possano vendere bottiglie a marchio Ami a pochi passi dal comune di Sangemini, tradendo quella logica di “acqua a chilometro zero” che la stessa società sbandierava come proprio punto di forza.

Infine, riteniamo che solo attraverso la presentazione di un piano complessivo di rilancio dei marchi e dei due stabilimenti, attraverso la valorizzazione delle professionalità e delle competenze che hanno da sempre contraddistinto i lavoratori, si possa rilanciare la Sangemini. Non certamente attraverso l’apertura della Cigs, che a nostro avviso è soltanto finalizzata ad altre strategie, che mirano ad inficiare pesantemente i salari delle maestranze, facendo ricadere sulle loro spalle i costi del piano industriale.

Si calendarizzi nell’immediato un incontro tra Rsu, segreterie sindacali e azienda, perché troppe voci stanno serpeggiando tra i reparti e i lavoratori di tutto hanno bisogno tranne che di nuove incertezze. In caso contrario, si metteranno in campo tutte le azioni sindacali utili, tese al raggiungimento dei nostri obbiettivi”.