Spoleto

San Ponziano 2021, Secondi Vespri e ritorno della reliquia nella Basilica

Nel pomeriggio di giovedì 14 gennaio 2021 nel Duomo di Soleto l’arcivescovo Renato Boccardo ha presieduto i Secondi Vespri della festa di S. Ponziano, martire, patrono della Città e della Diocesi. La celebrazione è iniziata con la Cattedrale a luci soffuse per il rito del lucernario.

Nell’area del presbiterio sono stati posizionati gli stendardi dei Santi e Beati della Diocesi; al centro, dinanzi l’altare maggiore, la reliquia di S. Ponziano. L’Arcivescovo ha acceso prima le candele intorno alla sacra testa del Patrono e poi quello sotto ogni stendardo dei Santi e Beati. Dopo sono state accese tutte le luci della Cattedrale.

Omelia Secondi Vespri

«Quale messaggio possiamo allora raccogliere questa sera dal nostro Patrono?», ha detto il Presule nell’omelia dei Secondi Vespri. «Ponziano – ha proseguito – è stato un “uomo di fede”, unito a Cristo, permeato dalla novità del Vangelo e convinto che averlo come bussola della propria vita costituisce un grande vantaggio. Dal silenzio delle sue reliquie, San Ponziano pone allora una domanda pressante a ciascuno di noi personalmente e a tutti noi come popolo cristiano: “Che cosa hai fatto del tuo Battesimo? Quali frutti ha portato e porta ancora nella tua vita?”. Perché il sacramento ricevuto non può essere per il cristiano un lontano ricordo, ma deve diventare una sorgente viva di grazia e di impegno, di conversione e di misericordia. La domanda del Patrono, che vogliamo lasciar risuonare nel profondo del nostro cuore, provoca necessariamente un esame di coscienza e una seria revisione di vita. La presenza di San Ponziano nella nostra comunità – ha concluso l’Arcivescovo – non è per portarci fortuna o allontanare i mali, ma per ricordarci continuamente la chiamata ricevuta nel Battesimo e alla quale siamo invitati a rispondere nell’arco della nostra esistenza su questa terra: diventare ogni giorno discepoli e testimoni del Signore Gesù e del suo Vangelo, che ancor oggi deve modellare scelte e comportamenti per rendere la vita del nostro mondo più bella e ricca di significato per tutti».

Al termine dei Vespri si sarebbe dovuta tenere la tradizionale processione – aperta da un corteo di cavalli a ricordo del fatto che S. Ponziano è raffigurato quasi sempre a dorso di un cavallo ed è definito “Felice cavaliere del cielo” – per riportare la reliquia del Santo nella Basilica a lui dedicata. A causa delle norme in atto per evitare il diffondersi del Coronavirus non è stato possibile organizzarla.

Processione in pulmino

L’Arcivescovo, insieme ad alcuni Canonici, a bordo di un pulmino guidato da don Vito Stramaccia parroco di Montefalco, ha recato la sacra testa di Ponziano nella chiesa che la custodisce tutto l’anno. È stato percorso lo stesso tragitto della processione.

«Abbiamo vissuto – ha detto mons. Boccardo – una processione tanto diversa da quella abituale ma non per questo meno significativa: lungo le vie della nostra Città ho implorato, a nome di tutti voi, l’intercessione di S. ponziano sul popolo di Spoleto e ho chiesto particolarmente per la questa comunità e i suoi abitanti la difesa e la protezione dal virus che attanaglia il mondo».