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“San Leo Bastia, una frazione al buio”, la denuncia di Marchetti (LN)

Un sistema di illuminazione che doveva essere ultimato entro dicembre 2015 e una frazione al buio con strade dissestate e frane lungo la banchina e inevitabili ripercussioni sulla sicurezza cittadina

Questo l’allarme avanzato da Riccardo Augusto Marchetti (Lega Nord) sulle condizioni in cui versa il piccolo paese di San Leo Bastia, nel Comune tifernate.

Dopo il mio comunicato sul Ponte del Tevere Trestina, per altro mai smentito dal sindaco Bacchetta, – dichiara l’esponente del Carroccio – alcuni cittadini della piccola frazione di San Leo Bastia mi hanno messo a conoscenza di un’altra situazione al limite dal ridicolo”. La comunità, di poche centinaia di abitanti, ha infatti fatto presente che avrebbe bisogno di un sistema di illuminazione funzionante ed efficiente per salvaguardare la viabilità e la sicurezza della popolazione.

Dopo alcuni solleciti il sindaco ha cominciato i lavori: un intervento che avrebbe dovuto essere ultimato nel dicembre del 2015, ma che ad oggi sembra lasciato in balìa di se stesso con i pali della luce che fungono da decoro urbano, visto che di illuminazione non c’è traccia e la strada è completamente al buio. Ancora una volta le piccole frazioni del Comune non sono seguite come dovrebbero. Le poche strade del paese, seppur provinciali, sono piene di buche, c’è perfino una frana, vecchia di 2 anni, lungo il ciglio della strada da risistemare, ma dal Comune nessun sollecito per ripristinare un’adeguata asfaltatura o rimettere in sicurezza l’ambiente

Eppure – continua Marchetti – circa la metà del comune di Città di Castello è formato da frazioni che necessitano di attenzione, non mi stancherò mai di dire al sindaco che il Comune tifernate non finisce all’Ansa del Tevere. E’ evidente la strategia politica del sindaco Bacchetta: ben vengano le scale mobili, le piazze rimesse apposto o le varie inaugurazioni ma chi si occupa della la periferia? A parer mio quello del primo cittadino non è amore per il paese, ma per il voto, la sua non è altro che una politica del tornaconto tipica della sinistra che non ama le sue radici, che non combatte per il bene cittadino, ma che ha, come unica preoccupazione, la poltrona”.