di Gianni Medei (*)
Ieri, lunedì 6 giugno 2011, alle ore 16:00, si è svolto il Consiglio Comunale di San Gemini che ha, ancora una volta, portato alla luce l’arroganza dei componenti di maggioranza, il loro totale disprezzo per ogni regola democratica e la totale indifferenza per gli interessi dei cittadini che rappresentano. All’ordine del giorno, oltre all’approvazione, come al solito tardiva, del rendiconto 2010, era stato inserito un argomento dal titolo “Impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in particolare fotovoltaici, nel territorio comunale di San Gemini”. Tale argomento era stato inserito all’ordine del giorno e regolarmente notificato a tutti i Consiglieri a seguito di una nostra formale richiesta, presentata una quindicina di giorni prima e sottoscritta, come previsto dal Regolamento, da un quinto dei Consiglieri Comunali (4 membri di minoranza). Al momento della discussione di questo punto però, il capogruppo di maggioranza, ha chiesto di non trattare l’argomento, in quanto, secondo lui, non rivestiva carattere di urgenza e doveva essere prima discusso da un’apposita commissione. Naturalmente, i fedeli e devoti membri di maggioranza hanno approvato con abnegazione tale mozione, impedendoci, di fatto, non solo di esprimere un parere sulla nostra proposta, ma, addirittura, di consentirci di presentarla, come previsto nell’ordine del giorno. Vorremmo evidenziare i seguenti aspetti:
1) La minoranza, ai sensi dell’art. 9 del Regolamento del Consiglio Comunale, aveva formalmente richiesto la trattazione di un argomento nella successiva seduta consiliare.
2) Tale richiesta era stata accolta, l’argomento era stato inseritoall’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 6 giugno e l’avviso di convocazione era stato notificato a tutti i Consiglieri Comunali.
3) Il Presidente del Consiglio Comunale non ha convocato alcuna commissione consiliare per trattare l’argomento prima del Consiglio Comunale.
4) Come indicato nella richiesta, la trattazione rivestiva carattere di urgenza in quanto, a seguito della pubblicazione del Decreto Interministeriale del 05/05/2011 (il cosiddetto Quarto Conto Energia) gli incentivi per la realizzazione di impianti fotovoltaici diminuisce dal 3% fino ad un massimo del 7% per ogni mese di ritardo nell’allaccio.
L’aspetto più grave in assoluto riguarda il fatto che è stata illegittimamente impedita la trattazione di un argomento regolarmente inserito all’ordine del giorno di un Consiglio Comunale. Nessun Consigliere, né di minoranza e né di maggioranza, una volta che il Presidente del Consiglio Comunale (tra l’altro anch’Egli membro di maggioranza) ha ritenuto trattabile l’argomento, può richiedere di evitarne la discussione. A maggior ragione se è stato presentato dalla parte politica avversaria. Nonostante ciò rappresenti l’ennesima violazione delle più semplici norme di legge (art. 39, comma 2, del Testo Unico per gli Enti Locali) né il Presidente del Consiglio e né il Segretario Comunale sono intervenuti per tutelare i diritti di alcuni Consiglieri. Eventuali eccezioni sulla trattabilità dell’argomento dovevano essere poste prima di inserire l’argomento all’ordine del giorno. Ma finché a San Gemini regnerà la prepotenza e l’intolleranza, ciò non sarà possibile. Naturalmente lo faremo presente al Prefetto, augurandoci un Suo intervento.
Ma torniamo alla proposta che avremmo voluto portare all’attenzione del Consiglio. Nonostante siamo costantemente ed ingiustamente accusati di essere solo distruttivi e di non fare alcuna
proposta, il nostro gruppo di minoranza, ed in particolare il Consigliere Corrado Bergonzi, aveva preparato uno studio di fattibilità per la realizzazione, da parte dell’Amministrazione Comunale, di alcuni impianti fotovoltaici da installare sui tetti di alcuni edifici pubblici. Tale proposta individuava i luoghi e la potenza degli impianti, i costi di massima per la realizzazione ed i ricavi derivanti sia dalla vendita dell’energia che dall’incentivo alla produzione. Veniva valutato l’impatto ambientale sia in termini di riduzione di emissioni di CO2 che sotto il profilo paesaggistico. Erano state opportunamente escluse le realizzazioni nel centro storico e nei terreni agricoli o negli spazi verdi. Nel piano finanziario allegato alla proposta, era evidente il vantaggio economico per l’Ente (circa 20 mila
euro al mese al netto delle spese) e per l’ambiente (circa 13.000 tonnellate di CO2 in meno nei prossimi 25 anni). Gli impianti avrebbero coperto il fabbisogno di energia elettrica di circa il 30% delle famiglie sangeminesi. Il finanziamento degli impianti avrebbe mantenuto il limite di indebitamento ben al di sotto della soglia prevista per il Comune di San Gemini. Ci chiediamo quindi: perché, nonostante l’argomento fosse regolarmente all’ordine del giorno non ci hanno consentito di formulare la nostra proposta? Non c’era nulla da votare ed il Consiglio non doveva impegnarsi su nulla. Avrebbe potuto valutare successivamente la congruità e la validità del progetto. Da tanto fastidio che la minoranza, in un Comune ormai immobile e vuoto di iniziative di qualsiasi genere, impieghi del tempo a sviluppare proposte e a trovare soluzioni diverse dall’incremento delle tasse ai cittadini? Politicamente, è forse meglio non fare, che dare, forse, parte del merito all’avversario?
E’ tanto scomodo che qualcuno si dia da fare per portare avanti dei progetti che, naturalmente condivisi tra maggioranza e minoranza, avrebbero potuto portare vantaggi ai cittadini? Putroppo non lo sapremo mai, perché non ci hanno neanche consentito di esporre la nostra proposta. Altro che discuterla…
Questa è la democrazia a San Gemini!
(*) Capogruppo di minoranza