È qualche giorno che circolano allarmanti voci riguardo un possibile trasferimento dell'imbottigliamento acqua “Fabia” da San Gemini a uno stabilimento del nord Italia. Se la notizia fosse confermata nei prossimi giorni sarebbero a rischio 109 lavoratori, in aggiunta ai 29 di “San Gemini Fruit” già in cassa integrazione. La “Fabia” è da sempre una delle produzioni di prestigio del gruppo “San Gemini” e la sua perdita sarebbe un grave danno non solo per l'economia locale, ma anche per un territorio che fa dell'acqua un elemento fondamentale della sua entità.
A difesa dei lavoratori è intervenuto il Psc con una nota, eccola:
I comunisti di CSP Partito Comunista dell’Umbria, esprimono la massima solidarietà umana e politica, forte vicinanza e forte preoccupazione per i lavoratori della Sangemini, poiché, da quanto abbiamo appreso dalla stampa locale, sembrerebbe che la prestigiosa Acqua Fabia, acqua minerale strettamente legata al territorio e che ne rappresenta il vero valore aggiunto, prenderà il volo per essere imbottigliata in uno stabilimento del nord Italia.
Qualora ciò avesse riscontro nei fatti, noi comunisti diciamo chiaramente il nostro no di fronte ad una simile eventualità poiché, a nostro avviso, se ciò avvenisse, ciò implicherebbe impoverire un territorio, rompendo una filiera che per anni ha garantito occupazione e sviluppo ed inoltre, potrebbero essere a rischio 109 lavoratori, oltre ai 23 della Sangemini Fruit, in cassa integrazione.
CSP Partito Comunista sollecita fortemente le Istituzioni Regionali a partire dalla Giunta Marini, a tenere molto alta la guardia su tale delicata vertenza e a mettere in atto tutti i propri strumenti operativi affinchè, siano tutelati tutti i posti di lavoro attualmente in essere. Inoltre, a questo pro, chiediamo l’immediata apertura di un tavolo con le Istituzioni Regionali affinchè, si possa seguire con la massima attenzione la delicata vicenda.