Categorie: Eventi Umbria | Italia | Mondo

San Casciano dei Bagni si prepara ad accogliere “Misticanza 2011”, il Festival delle Arti (Foto)

La misticanza è un insieme di verdure. Per essere buona, occorre che le verdure siano sempre nuove, fresche, in accordo con la stagione. Misticanza è un insieme di idee, di esperienze, di talenti. Ad animarlo, un gruppo di giovani professionisti nel campo dello spettacolo e delle arti visive: Riccardo Floris, Carolina Levi, Maria Elena Minuto, Francesca Morgantini e Rosa Sironi. Nato con l’intento di stabilire un dialogo aperto e dinamico tra differenti forme espressive e comunicative, questo festival restituisce all’interno della meravigliosa cornice del territorio di San Casciano dei Bagni (SI), tutta la bellezza che può scaturire da questo incontro. Il legame trasversale che lega teatro, arte, danza e musica tra di loro e all’ambiente circostante rende questo progetto un palcoscenico creativo e sperimentale a cielo aperto rivolto a tutti.

Il Festival delle Arti Misticanza, giunge quest’anno alla sua terza edizione dopo il successo ottenuto nel 2009 e 2010. Due anni capaci di fare del Festival un appuntamento atteso, fisso e continuativo all’interno della stagione culturale del Comune, meritevole inoltre di essere annoverato, proprio a partire da questa edizione 2011, tra i Festival nelle Terre di Siena. Un obiettivo importante, raggiunto anche grazie al sostegno della Provincia di Siena, del Comune di San Casciano dei Bagni e di sponsor privati: San Casciano dei Bagni – Terre e Terme; Fonteverde Natural Spa Resort; ELP Studio antichità e decorazioni Cetona; PoderNuovo a Palazzone; Baglioni Costruzioni Edili e Restauri; Monica Sebastiani mobili e restauri.

Misticanza011, evento completamente gratuito, si terrà dal 2 al 4 settembre 2011 a San Casciano dei Bagni e si dislocherà per la data di chiusura a Celle sul Rigo. Diversi i luoghi deputati di un Festival che fa del suo carattere itinerante uno dei punti di forza ma che sceglie come spazio privilegiato e simbolico la piazza principale del borgo. Essa diviene culla di un rito in cui il quotidiano si trasforma in altro. Luogo di ritrovo e comunicazione, dove non si creano spazi nuovi, ma si vede quello che già c’era con occhi sempre diversi. Luogo di incontro fra le arti: arti che si compenetrano, che si fondono, che sono necessarie l’una all’altra per essere significanti. Misticanza ricerca e crea legami, punti di contatto e zone di confine tra diverse forme comunicative ed espressive.

In questa nuova edizione la riflessione sul concetto di Errore legherà tutti gli artisti coinvolti all’interno del Festival. La frase dello scrittore Gianni Rodari «In ogni errore giace la possibilità di una storia» diventa lo spunto da cui partire per interrogarsi sulla dimensione dell’Errore: occasione creativa, inaspettata, nascosta ma anche gesto volontario, asserzione di un fallimento progettuale. L’Errore come incidente necessario che diventa possibilità di storie, racconti e riflessioni attraverso teatro, arte, musica e danza.

Così i responsabili artistici del Festival descrivono l’idea che li ha condotti verso questa particolare scelta tematica: «Il tema che unirà tutti i lavori artistici presentati all’interno della manifestazione sarà la dimensione dell’Errore. In che modo fratture, scarti e deviazioni rispetto a un ipotetico ordine prestabilito possono contrassegnare fisicamente e concettualmente un’opera d’arte? Attraverso quali dinamiche l’errore entra all’interno dei processi di creazione artistica? Allontanandoci dall’accezione comune che tende a identificare l’Errore come semplice sbaglio, abbiamo voluto al contrario riflettere sull’Errore come possibilità e necessità critica del fare artistico».

Il Festival aprirà venerdì pomeriggio 2 settembre con la Misticanza dei Piccoli che presenta Sviste e Imprevisti: laboratori teatrali e di arti visive per bambini dai 4 agli 11 anni a cura di Francesca Campli e Giulia Franchi. Dal mondo dei bambini dove, come scrive Gianni Rodari, «gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli» a quello in cui essere adulti significa trovarsi di fronte a scelte, a bivi, ad alternative cui inevitabilmente ciascuno deve affidare la propria storia. Tante sono le storie raccontate negli spettacoli ospitati a partire da Maria. Storia di una bambina speciale di Paolo Civati con Maria Sole Mansutti, che narra una storia ispirata alla vita della Vergine Maria, Una ragazza destinata a non essere considerata qualsiasi, tranne che da sé stessa. Un’anima scelta per accogliere, amare, ascoltare… suo malgrado.
Un percorso legato alle età della donna e alla loro relazione con il corpo ed il mondo esterno è proposto invece dalla compagnia Cleancorner con lo spettacolo di danza, musica e teatro 28 [twenty-eight]. Valerio Aprea legge Francesco Piccolo è invece uno spettacolo-reading musicato dal vivo su testi di uno dei più affermati scrittori e sceneggiatori italiani: istantanee di esistenza quotidiana, lampi di condivisione, segreta osservazione dell’infinitesimale, per una, non solo,comica, perlustrazione nell’intimo di ognuno di noi.
Non manca il teatro-canzone con Andrea Gherpelli and The Groova in Parti di me. Ironico Rivoluzionario dove – spiega il protagonista – «con la mia chitarra recito e canto la mia instabile autostima, la mia depressione e la soluzione alla depressione, il mio desiderio di impegno nel sociale, il mio instancabile bisogno di ‘messaggi’ e di soluzioni reali». Nella nuova location di Celle sul Rigo saranno infine ospitati due spettacoli: Sulle spalle degli altri di e con Eva Milella per la regia di Luca Angeletti, un preciso e scrupolosissimo gioco e un invito a non cercare un significato alla definizione di se stessi ma a vivere, anche male, e Il Debutto di Dio, una divertente commedia di trenta minuti su Dio e il suo Alter Ego, scritta e diretta da Alessandro Sigalot con Luca Scapparone e Alessandro Giuggioli.
L’incantevole Piazzetta della Macina di Celle sul Rigo sarà lo sfondo ideale anche delle due video proiezioni in programma per terza giornata del Festival. Vi sarà la proiezione in anteprima di SUPER G, nuova serie di Floptv, web television di ultima generazione dedicata interamente alla comicità, per la regia di Daniele Prato, con Riccardo de Filippis e Francesco Montanari. Protagonisti, una coppia di supereroi gay che si prodigano per salvare un mondo dominato dal male. Diversa l’atmosfera di VERA, delicato documentario di Francesca Melandri prodotto dalla Tangram Film, che narra la storia di Vera Martin o, meglio,la sua duplice storia. Quella di una ragazza ebrea sfuggita al nazismo destinata a vivere l’esperienza della guerra e dello sterminio della propria famiglia, e quella di una donna ormai anziana che trova nell’allevamento dei cavalli di razza una nuova forza e, nel puledro che aiuterà a mettere al mondo, una nuova occasione di vita.
La contaminazione artistica che caratterizza la sezione Spettacoli, nata dall’armonica unione di voce, corpo, immagini e suoni, contraddistingue anche gli artisti e le opere della sezione Musica. Atmosfere musicali etniche contaminate con il jazz e con il blues sono infatti quelle di Giovannesi Soundtrack, esecuzione live delle colonne sonore dei lungometraggi di Claudio Giovannesi (La casa sulle nuvole e Fratelli d’Italia) su musiche composte dal regista stesso assieme ad Enrico Melozzi che ne ha seguito inoltre la direzione artistica. E’ invece un concerto per violino dal titolo Suggestioni Sonore quello eseguito da Michele Moi, performer veneto autore di colonne sonore originali e sonorizzazioni per spettacoli dal vivo, spot, video aziendali, cortometraggi e radiodrammi.

Tutti i tre giorni del Festival vedranno inoltre la presenza costante delle arti visive, punto di riferimento indiscusso del Festival Misticanza: video, performance, installazioni site specific offriranno al pubblico un’occasione di immersione fra le arti. Attraverso i lavori di Tudor Bratu, Antonia Carrara, Emiliano Maggi, Daniele Spanò, Valentino Diego e Angela Zurlo si cercherà, come scrivono le curatrici, di «riportare l’attenzione verso la fragilità della coerenza, verso la vulnerabilità di ogni stato e sulla bellezza che può scaturire dalla nascita – volontaria e non – di situazioni apparentemente sbagliate che portano al collasso dei sistemi dominanti di certezze».