Celebrata la santa messa nelle profondità delle grotte del monte Cucco nella data dell’11 luglio, memoria liturgica di san Benedetto da Norcia
Una consuetudine nata nel 2009 dall’idea del vescovo emerito di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli, che si è ripetuta ogni anno, tranne nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria e delle prescrizioni anti contagio da Covid. È la celebrazione della santa messa nelle profondità delle grotte del monte Cucco nella data dell’11 luglio, memoria liturgica di san Benedetto da Norcia.
Nonostante il “ventre della terra” dell’Appennino umbro-marchigiano sia ancora chiuso al pubblico – visti i lavori di ammodernamento dell’impianto di illuminazione che si chiuderanno nelle prossime settimane – un gruppo di circa 30 persone è sceso di nuovo nelle grotte per rinnovare il gesto e la preghiera in onore del patrono d’Europa e protettore degli speleologi.
La santa messa è stata celebrata dal vescovo di Gubbio, mons. Luciano Paolucci Bedini, alla presenza del sindaco di Costacciaro, Andrea Capponi, dei rappresentanti delle forze dell’ordine, di guide escursionistiche e speleologi del parco di monte Cucco, di un gruppo di scout adulti del Masci eugubino.
“Ricordiamo qui san Benedetto – ha detto il vescovo Luciano aprendo la celebrazione – e la sua festa quest’anno viene proprio di domenica, quindi ci uniamo a tutte le comunità cristiane del mondo che stanno ringraziando il Signore per i suoi doni, a partire da quello più grande e che ci contiene tutti, cioè la sua creazione. Di essa fa parte – ha aggiunto Paolucci Bedini – anche questa meraviglia sotterranea nella quale, grazie a Dio, quest’anno siamo potuti tornare, dopo la pausa per la pandemia e dove ora possiamo tornare a celebrare le meraviglie del Signore”.
La liturgia è stata animata dal coro della parrocchia di Costacciaro e, alla fine, anche il sindaco del borgo appenninico ha voluto ringraziare i presenti.
“Teniamo molto a questa giornata e alla messa in grotta – ha detto Andrea Capponi – perché l’occasione rappresenta la riscoperta delle nostre radici, visto che anche il beato Tommaso ha vissuto per 55 anni in una grotta. Quindi vogliamo unire la festa di san Benedetto con un pensiero speciale alla nostra terra, terra di molti santi che hanno scelto questo percorso di solitudine tra i monti, come appunto il nostro patrono Tommaso da Costacciaro”.
Le varie zone del parco di monte Cucco sono state raggiunte nel fine settimana da numerosi escursionisti e da tante famiglie, in cerca di luoghi tranquilli, della frescura e del vento ristoratore, specie – come avviene solitamente con la bella stagione – nelle giornate più calde dell’estate.