Matteo Salvini ‘congela’ il lancio ufficiale della candidatura di Donatella Tesei a Governatrice dell’Umbra. Almeno per il momento. Quella che doveva essere la serata giusta per il ‘via libera’, con la cornice di un appuntamento internazionale come il Concerto finale del Festival dei Due Mondi, che il leader leghista aveva opzionato per l’annuncio tanto atteso dai dirigenti verdi, si è rivelata non proprio una doccia gelata, ma abbastanza freddina.
Tante le congetture sulla mancata investitura. Gli alleati del centrodestra ricordano il summit dello scorso inverno quando Salvini, Meloni e Berlusconi siglarono il patto non scritto che, in vista delle regionali 2020 l’Umbria sarebbe andata a Fd’I. Lo scandalo Sanitopoli e l’anticipo delle elezioni probabilmente a novembre prossimo ha in qualche modo scompigliato i programmi.
C’è invece chi giura che a rompere le uova nel paniere siano le continue e convulse tensioni venutesi a creare dopo l’accelerazione dell’inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega (Savoini oggi ha deciso di non rispondere alle domande dei Pm). A rovinare il viaggio a Spoleto, o meglio a consigliare maggior prudenza nello sciogliere il nome del candidato presidente, è stato il comunicato di sabato di Palazzo Chigi con il premier Conte costretto a confermare che la presenza di Savoini alla cena in onore di Putin era stata chiesta da un consigliere di Salvini. Il conseguente affondo di Di Maio che ha invitato l’alleato a spiegare quanto successo mette di fatto ulteriore benzina sul già precario equilibrio della maggioranza.
Non è quindi da escludere che la Lega voglia rispettare gli accordi dello scorso inverno in vista di una eventuale crisi di governo e conseguente chiamata alle urne. Pur in crescita, il partito di Salvini, secondo un sondaggio di oggi di Svg ha il 37,2%, insufficiente, senza almeno un alleato, per superare l’asticella del disco verde governativo.
Dunque proprio l’Umbria, la Piccola e elettoralmente poco ‘appetibile’, potrebbe tornar utile a rinsaldare le alleanze.
In Piazza Duomo d’altra parte, poco prima dell’arrivo del leghista, il senatore Franco Zaffini (Fd’I) aveva avuto modo di commentare che “per noi resta fermo il nome di Marco Squarta; Salvini prima di ogni annuncio farà meglio a con Giorgia (Meloni, n.d.r.)”.
Verso le regionali: Pd atto primo
Forza Italia per il momento non sembra interessata alla partita anche se più di qualcuno pensa di proporre Roberto Morroni, porta bandiera degli azzurri in Consiglio regionale dove è subentrato ad aprile 2018 al posto di Raffaele Nevi eletto a Montecitorio.
Così alla fine del Concerto, Salvini concede solo un paio di battute (nessuna possibilità di porre altre domande): “Su Donatella Tesei non ho alcun dubbio, è persona capace e preparata, la migliore candidatura che possiamo esprimere, ovviamente ne dobbiamo parlare con gli alleati, con gli umbri“. La doccia è servita.
Tesei, Squarta e Marroni sono comunque le possibili candidature dello scacchiere del centrodestra, dove potrebbe giocare un ruolo non secondario anche il movimento civico a cui da qualche tempo si stanno interessando politici già noti all’elettorato e capaci di un discreto seguito. Uno per tutti, Pietro Laffranco, anche se l’ex parlamentare proprio in Piazza Duomo a Spoleto ha detto che è ancora presto per svelare le carte.
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